Regionali, D’Amelio: i criteri per le candidature? Rappresentanza e coerenza. De Luca vincerà per il buon governo – IL CIRIACO

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«De Luca vincerà non perché lo dicono i sondaggi, ma perché i campani non dimenticheranno l’ottimo lavoro svolto in cinque anni. Malumori nel Pd irpino per le candidature? Le ambizioni sono tutte legittime, ma il partito perno della coalizione ha il dovere di fare sintesi. Sull’emergenza Covid non bisogna abbassare la guardia, sbagliato interpretare la Fase 2 come un ‘liberi tutti’». La presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio a tutto campo sulla ripresa dei contagi in Campania e sulla campagna elettorale che la vedrà protagonista nelle fila del Pd.

Prima Mondragone, poi in Irpinia il serinese e non solo. I contagi da Covid stanno aumentando, la preoccupazione cresce e lunedì De Luca ha detto che così non arriviamo neanche a settembre. Cosa voleva dire?

«Cresce la preoccupazione, ma del resto non era mai andata via. Gli scienziati ci avevano avvertiti che la partita contro il Covid-19 fosse tutt’altro che chiusa. Il virus continuerà a circolare ancora per molto e il presidente De Luca, da attento amministratore e conoscitore delle dinamiche sociali, ha subito intravisto nei dati gli effetti del messaggio sbagliato che in molti stanno facendo passare. Con l’estate e la ripresa di una vita più o meno normale per molti è calato il livello di attenzione, si sono interpretate le aperture come un “liberi tutti”. Così non è, e se non rispettiamo il distanziamento sociale, se non indossiamo la mascherina laddove non è possibile tenere le distanze, se si creano assembramenti e non si cura l’igiene delle mani, rischiamo di vanificare tutto il lavoro fin qui fatto dalla Regione Campania e tutta la responsabilità mostrata dai cittadini. Cose che hanno reso la nostra terra un modello in tutto il Paese per la gestione dell’emergenza. Ricordo ancora una volta lo straordinario impegno cui sono stati chiamati medici e operatori della sanità e del sociosanitario nei mesi scorsi. Il modo migliore per ringraziarli è attenersi alle regole».

In questo clima a settembre la Campania è chiamata al voto. In campo gli stessi di cinque anni fa De Luca, Caldoro, Ciarambino. E’ il segno che la politica campana fatica a rinnovarsi?

«Io credo che in questo momento ci sia bisogno, ai vertici di una Regione complessa come la Campania, di persone competenti e con esperienza, che conoscono già i meccanismi e il funzionamento delle Istituzioni. Il rinnovamento dei nomi, e le vicende nazionali lo dimostrano, non è sinonimo di una politica migliore. La differenza la fanno i programmi che devono essere di qualità e rispondere alle reali esigenze della popolazione».

I sondaggi elettorali danno De Luca già vincente. E’ davvero così secondo Lei o la partita invece va giocata fino all’ultimo minuto?

«Io credo che De Luca sarà vincente, ma non perché lo dicano i sondaggi. Vincerà le elezioni a settembre perché ha lavorato bene in questi cinque anni, mostrando attenzione per tutti i territori della Campania, a partire proprio dalle aree interne, che invece nella precedente legislatura guidata da Caldoro erano state relegate in fondo alla lista degli impegni della giunta regionale. L’emergenza sanitaria poi ha fatto da megafono alla concretezza e alla efficienza di questa Regione e del suo governatore. La gestione è stata impeccabile e mi piace sottolineare che in nessun’altra parte del Paese si è stati in grado di mettere in campo, con tempestività, un piano socioeconomico da circa un miliardo di euro contenente risposte per famiglie, disabili, pensionati, professionisti e imprese. De Luca ha dimostrato di essere la guida migliore per una regione come la Campania».

Il Pd ha detto si riparte dagli uscenti, Lei e Petracca in questo caso. Si registrano però le ambizioni anche di altri come Petitto, Ciarcia. Come se ne esce?

«Quattro posti in lista, come prevede la legge elettorale regionale per la provincia di Avellino, sono pochi per un partito fortemente radicato nei territori, che esprime centinaia di amministratori. E’ quindi chiaro che non soddisfano le ambizioni, a mio avviso legittime, di tutti. Però il Pd, in quanto perno della coalizione di centrosinistra, ha il dovere di fare sintesi e di farlo a partire da alcuni criteri, quali la rappresentanza e la coerenza dimostrata nei passaggi cruciali per la vita politica della nostra comunità. E sono certa che gli organismi che dovranno decidere la lista riusciranno in questo compito. Aggiungo solo che da donna, come spesso accade, mi ritrovo spettatrice di una contesa nella quale le donne sembrano sempre essere invisibili. Eppure i posti in lista per il sesso femminile sono due».

Il congresso potrebbe rappresentare una camera di compensazione per i delusi dalle candidature?

«Per ora speriamo di farlo questo congresso…visto che dobbiamo fare i conti con la situazione sanitaria. Ne approfitto intanto per ringraziare ancora una volta il commissario Aldo Cennamo che nel suo ruolo ha dimostrato grande dedizione e attaccamento al Partito democratico, oltre a una straordinaria capacità di ascolto».



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