Domani potrebbe essere convocato, a palazzo di Governo, un altro incontro per Asidep. Il prefetto Paola Spena, che aveva chiesto nell’ultimo incontro responsabilità “da parte di tutti gli intervenuti”, resta evidentemente in attesa di risposte. Soprattutto adesso che, “la vertenza di Natale”, come la ha definita il segretario provinciale della Fismic Giuseppe Zaolino, attraversa il punto più critico. Per gli impianti delle aziende del cratere che potrebbero fermarsi, mentre lo sciopero ad oltranza è giunto al quarto giorno.
I cinquantacinque lavoratori dell’Asidep sono stati, in questi giorni, prima a Nusco e dopo a Morra De Sanctis, dove ci sono aziende che lavorano nelle aree di sviluppo industriale. I cui sindaci si sono mostrati abbastanza preoccupati per il danno ambientale, e per l’inquinamento, che seguirebbe agli impianti chiusi e agli sversamenti delle acque reflue senza controllo e per i mancati controlli analitici dell’erogazione dell’ acqua potabile alle aziende.
La crisi della depurazione irpina potrebbe farsi più profonda. Ma nessuno degli attori principali di questa vicenda si è, finora, sentito. A partire dal presidente dell’Asi, Pasquale Pisano. Ha sospeso il bando di gara europeo per l’affidamento della gestione della depurazione. Ma non lo ha ritirato. Avrebbe dovuto dare, visti gli accordi precorsi in Prefettura il mese scorso, l’affidamento diretto ad un soggetto che era stato già individuato proprio nell’ultimo incontro a cui hanno partecipato il prefetto, l’assessore regionale al Lavoro Antonio Marchiello, i sindacati e ovviamente Irpiniambiente.
Che dovrebbe, poi, presentare il piano di lavoro. Si penserebbe ad una project financing, tempo dodici mesi. Una via d’uscita sarebbero gli ammortizzatori sociali per gli esuberi. I cinquantacinque lavoratori dell’Asidep aspettano, intanto, una risposta. Che non arriva ormai da molto. Forse, domani, quando potrebbero essere convocati in Prefettura.
Giancarlo Vitale
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