Non ha dubbi Gerardo Capozza, consigliere del Premier Conte sulle questioni del Mezzogiorno: sono molte le colpe della classe dirigente rispetto ai fondi non spesi. Ma ora non sono ammessi più errori o perdite di tempo, le risorse ci sono, ingenti, e dunque servono progetti magari non campati in aria ma figli di una strategia complessiva. «Sicuramente l’Irpinia deve ripartire e tenere conto che ci sono delle aree industriali sotto utilizzate, ma non è solo quello. Abbiamo preparato anche un grande progetto per rilanciare l’Italia sul turismo e Invitalia ha un ruolo importante perché negli altri Cis, dove sono responsabile, svolge il ruolo di ente attuatore, la stazione appaltante dei lavori che si faranno. Abbiamo cercato di eliminare la burocrazia e soprattutto dato un supporto ai piccoli comuni che molto spesso pur avendo risorse importanti non riescono con le loro strutture a progettare e programmare e Invitalia deve sopperire a queste carenza». Il problema, infatti, è proprio questo: senza progetti i fondi rischiano di andare perduti. «Fino ad ora – ha detto Capozza – la Regione Campania, come le altre regioni del Sud, ha utilizzato nemmeno il venti per cento dei fondi disponibili e la maggior parte delle cause è da ricercarsi proprio nella mancanza di progettazione esecutiva, necessaria per accedere ai fondi. Quello che è mancato un progetto strategico che non riguarda il singolo comune». Eppure i fondi ci sono eccome. «L’unica cosa che non manca sono i fondi: nell’ultima rimodulazione Cipe che faremo a metà luglio abbiamo trovato dodici miliardi di fondi relativi al periodo 2000/2007 non spesi che oggi sono 14 miliardi per il periodo 2007/2013 e in più ci sono altri 30 miliardi per il 2014/2020, oltre a quelli che arriveranno dall’Europa. Bisogna avere idee innovative ed essere in linea con quello che l’Europa cerca: nuove tecnologie e ricerca, non possiamo andar lì e chiedere di restaurare una Chiesa o un monumento. Un problema di classe dirigente? Soprattutto».