perché Pazienza ha voluto D’Ausilio

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Con piglio e decisione, nonostante l’iniziale resistenza della controparte, l’Avellino si è assicurato Michele D’Ausilio, regalando a mister Pazienza l’atteso jolly d’attacco in grado di dare imprevedibilità al reparto. Le ragioni per cui il club biancoverde ha deciso di affondare il colpo sono molteplici e affondano la loro natura proprio nelle caratteristiche del ragazzo, pienamente in linea con le richieste tattiche e strutturali avanzate dall’allenatore dei lupi.

«Letale negli spazi»: ora il lupo ha l’alter ego di Sgarbi

La ricerca di un elemento imprevedibile e qualitativamente dotato in campo aperto è nata da una constatazione. In assenza di Sgarbi, infatti, l’Avellino faceva fatica a ricercare altrove queste caratteristiche. Per questo motivo, dunque, nella caccia al jolly offensivo si è tenuto conto anzitutto delle abilità sopracitate.

Abilità che Pazienza sa di poter certamente ritrovare in D’Ausilio, che nella scorsa stagione veniva descritto proprio dall’allenatore dei lupi come “un giocatore che ha una caratteristica precisa: negli spazi diventa devastante”. Con l’ex numero 10 del Cerignola, dunque, l’Avellino mette in rosa innanzitutto l’alter ego di Sgarbi. Anche per la percentuale di partecipazione ai gol: in stagione D’Ausilio ha contribuito al 35,5% delle reti della formazione pugliese, non lontano dal 38,2% del numero 11 biancoverde. Ma l’utilizzo del nuovo acquisto – in virtù della sua duttilità – andrà ben oltre il ruolo del vice-Sgarbi.

Da seconda punta a esterno a tutta fascia. D’Ausilio fa rima con duttilità

Il classe 1999 ha ricoperto in carriera una serie innumerevole di ruoli, spaziando dalle corsie laterali alle zone centrali del campo. Anche nella passata stagione, agli ordini di Pazienza, l’ex Giana Erminio si è dimostrato essere un profilo polivalente e per i motivi di cui sopra è quindi facile immaginare che il tecnico ricorrerà spesso a lui in veste di jolly.

Oltre che da vice-Sgarbi, nel classico ruolo di seconda punta, D’Ausilio potrà fungere anche da esterno nel tridente (in caso di 3-4-3) o da trequartista qualora il tecnico decidesse di puntare sul 3-4-1-2 o sul 3-4-2-1. Come spesso successo in Puglia, però, in situazioni “estreme” il nuovo rinforzo potrà essere sfruttato anche da centrocampista esterno, portando qualità ed estro o sulla corsia sinistra o su quella di destra della linea mediana biancoverde. Da non sottovalutare anche l’impiego da mezzala nel 3-5-2, altra soluzione particolarmente offensiva ma al tempo stesso intrigante.

A conti fatti, dunque, in un solo giocatore Pazienza potrà trovare diverse soluzioni tattiche. E spesso potrà farlo a gara in corso, come da abitudine ai tempi di Cerignola.

«A partita in corso può essere letale»: la forza dei numeri

Quando descriveva il talento di D’Ausilio, oltre a porre l’accento sulla sua capacità di incidere negli spazi, Pazienza sottolineava anche un altro aspetto: la sua utilità a gara in corso. Ad avvalorare la teoria del tecnico di San Severo, anche i numeri messi in fila dal nuovo acquisto dei lupi ai suoi ordini. Nella stagione ’22-23, infatti, D’Ausilio è stato il calciatore più subentrato dell’intera Serie C (25 volte), calando dalla panchina il 75% dei suoi contributi al gol, ben 9 dei 12 totali messi insieme in tutta l’annata.

Grazie alle sue caratteristiche, su tutte l’imprevedibilità e la freschezza nel dribbling, l’ex Cerignola riesce a dare il meglio di sé quando le energie degli altri cominciano a calare. Un altro fattore assolutamente rilevante che, mixato alla duttilità, spiega bene come e perché l’Avellino abbia deciso di andare all-in sul ragazzo per dare la caccia alla Serie B.


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