Alla Biblioteca provinciale nel segno della memoria, la tragedia degli Internati militari italiani: quelli che dissero no

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E’ stata l’occasione per ribadire il valore della memoria il confronto tenutosi ieri nella sala Penta della Biblioteca Provinciale di Avellino. Dopo le brevi splendide performance teatrali e musicali dei giovani alunni dell ‘I.C. Aurigemma di Monteforte Irpino e dell’I.C: di Serino, presenti in gran numero nella sala, con le loro dirigenti scolastiche Filomena Colella e Antonella De Donno, ha dato il via ai lavori Teresa Colamarco che si è soffermata sull’universo Concentrazionario Nazista illustrato con cura meticolosa. A seguire Gaetana Aufiero con il  dramma delle truppe italiane sorprese su tutti i fronti dall’ armistizio dell’8 settembre  che segnò la dissoluzione del nostro esercito, la cattura ed il trasferimento in Germania dei militari italiani catturati dai tedeschi, divenuti  in gran numero,  con la sigla di Imi, schiavi di Hitler, privi di qualsiasi  protezione internazionale. Il lento e traumatico ritorno in patria dei prigionieri disseminati su tutti i fronti di guerra, un milione e trecentomila reduci, alla fine del conflitto mondiale, è stato reso con forza dalla voce intensa di Paolo De Vito, con tre brevi dolorose testimonianze.

A seguire Gianluca Amatucci con il suo ricordo di uno degli Imi di Serino sepolto in Germania, Emilia Dente che ha raccontato di una sua esperienza di ricerca sul territorio irpino mirata a dar voce ai silenzi dolorosi di quanti avevano vissuto il trauma della guerra e del tradimento della patria, l’intervento finale, ricco di particolari, spiegazioni ed emozioni, di Marina Villani, una discendente di uno degli Imi insignito della medaglia d’onore inviata ad una sua discendente in America. Il collegamento con l’anziana signora e la testimonianza di Luigi Troiano , un discendente in città , hanno concluso l’incontro, introdotto e moderato da Pasquale Luca Nacca di Insieme per Avellino e l’Irpinia.


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