Prefetto Manganelli, il ricordo del Questore Picone: ” Un grande investigatore, ma soprattutto un capo che sapeva sorridere anche nei momenti difficili”

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A distanza di undici anni dalla scomparsa, la Polizia di Stato ricorda il Prefetto Antonio Manganelli. Un Uomo delle Istituzioni, grande investigatore, persona dotata di autorevolezza e lungimiranza che ha svolto con competenza e passione il gravoso incarico di Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, nonostante la gravosa malattia, sempre vicino ai suoi poliziotti.

Nella mattinata di oggi, presso la Chiesa della Ss.ma Trinità dei Poveri di Via Morelli e Silvati di Avellino,  in una cerimonia intima e commossa officiata dal cappellano Vincenzo Spagnuolo, alla presenza delle massime Autorità Militari e Civili della Provincia , il Questore della provincia di Avellino Pasquale Picone, ha dedicato  al Prefetto Manganelli un sentito ricordo.

Non avrei mai immaginato di trovarmi qui oggi. Come Questore, e soprattutto nel ricordare il prefetto Manganelli, il mio ex capo della Polizia. Ci siamo incontrati- ricorda il questore Picone –  spesso ad Avellino. Voleva sapere sempre tutto di Avellino. Era profondamente legato a questa terra, così come lo sono io. Un capo che ha saputo sorridere anche nei momenti difficili.  Ha saputo chiedere scusa quando necessario. Un uomo delle istituzioni, un grande investigatore, una persona che sapeva stare tra la gente e con la gente. Questo il mio ricordo di Manganelli.  Non potevo mancare a questa commemorazione ad undici anni  dalla sua scomparsa. Avrei voluto non farlo.  Avrei voluto parlare del Prefetto Manganelli in vita e stargli vicino. Ma la vita è anche questo e ci riserva dei tragici momenti.  Abbiamo la necessità di ricordare queste persone per poter andare avanti e per poter anche  costruire un futuro migliore

Grande il contributo che il prefetto Manganelli ha lasciato alla Polizia di Stato. “Ci ha lasciato tante doti. Prima di tutto, ci ha dato- afferma Picone –  un metodo di lavoro che parte dal soddisfare i bisogni della gente. Noi siamo un’istituzione al servizio della comunità  e dobbiamo tenerlo sempre presente. Entriamo nella Polizia per essere poliziotti, ma è la passione per questo lavoro che ci guida, e io, a 56 anni, continuo ad averla. E l’avrò fino all’ultimo giorno in cui sarò in servizio. Dopo mi dedicherò al sociale, perchè questa è una prosecuzione di un’attività che realizza quell’obiettivo di stare con la gente e tra la gente”.

E sul motto della Polizia “esserci sempre“il questore di Avellino  sottolinea la necessità “di  riempirlo di contenuti”. “Non basta dire di essere presenti, dobbiamo dimostrarlo con le nostre azioni quotidiane. Il Questore è responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia, e ciò implica realizzare gli obiettivi politici stabiliti dal Ministro dell’Interno e seguire le direttive del Capo della Polizia. È un compito che richiede impegno costante, non solo slogan”.

 


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