Pepe: “Il biodigestore a Chianche vertenza nazionale. La politica risponda al territorio” – IL CIRIACO

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Milena Pepe_

“Sul biodigestore ci aspettiamo una presa di posizione della politica irpina a difesa degli interessi economici, sociali ed ambientali dell’intera Irpinia. Non sarà solo il settore vitivinicolo ad entrare in crisi ma tutte le aziende agricole del territorio”. A parlare è Milena Pepe, brillante imprenditrice, titolare dell’omonima azienda vitivinicola “Tenuta Cavalier Pepe”, riconosciuta ambasciatrice dell’enologia irpina.

Del Biodigestore a Chianche si parlava da tempo, ma i tempi della scelta sono sembrati piuttosto veloci: secondo lei per quale ragione?
No so il perché. Dall’esterno sembra che le cose importanti siano sempre gestite dietro le quinte. Mi sembra che non ci sia la volontà di individuare un sito adeguato per questo impianto. Come si fa a pensare di collocare un Biodigestore in un’area collinare, difficilmente raggiungibile per mancanza di infrastrutture, nel cuore di una zona viticola vocata alla produzione di una delle migliori Docg italiane, apprezzata in tutto il mondo?

E’ possibile quantificare, con una proiezione, gli eventuali danni al settore vitivinicolo e quale comparto della filiera produttiva sarebbe maggiormente danneggiato?
Non si puoi mettere a rischio un intero sistema produttivo di alto profilo per riciclare rifiuti. Si danneggia la crescita anche della filiera del turismo. Le azienda agricole, non solo vitivinicole, offrono accoglienza a quelle persone che, in numero sempre crescente, vogliono ritornare alle origini, alle cose semplici, naturali e sane. Nell’entroterra irpino i risultati di questo tipo di turismo sono sempre più positivi. Perché fare scelte contrarie a questa evoluzione migliorativa? Inoltre, mi sembra rischioso collocare questo impianto vicino ad un fiume. Potrebbe inquinare lo stesso…

Avete provato, come operatori del settore, ad avere un dialogo con l’Ato e con la rappresentanza politica per scongiurare questa decisione?
Noi operatori dell’impresa vitivinicola siamo consapevoli di essere una realtà di rilievo in una provincia che può vantare ben tre Docg. Ci siamo sempre mossi con il massimo rispetto nei confronti dei diversi soggetti istituzionali, compreso l’ATO. Nell’ambito del coordinamento che comprende Comuni, imprenditori e associazioni, di cui siamo una parte importante, abbiamo sempre cercato di proporre soluzioni a difesa e per la promozione del territorio.

Che cosa vi aspettate e cosa chiedete ai candidati alla regione?
Ci aspettiamo che, al di là degli schieramenti politici, si possano schierare dalla parte giusta, cioè a protezione non solo dell’areale del Greco di Tufo, ma degli interessi economici, sociali ed ambientali dell’intera Irpinia. Chiediamo, al di là delle buone intenzioni e delle dichiarazioni elettorali, di compiere fin da ora gesti forti, visibili e concreti. Ne vale della loro credibilità e del futuro di un intero territorio.

Manifestazioni a parte, quale azione di protesta avete immaginato di mettere in campo per sensibilizzare chi di dovere a cambiare la scelta?
Prima di arrivare a immaginare ulteriori e diverse forme di protesta, riteniamo che, proprio in vista di questa tornata elettorale, il buon senso possa ritornare a prevalere. Veramente Chianche è il miglior sito per un biodigestore in Irpinia? Di fronte anche alla possibilità che altre associazioni presenti sul territorio possano intraprendere azioni più incisive e portare all’attenzione nazionale questa situazione, auspichiamo che si possa arrivare a riconsiderare l’intera operazione in modo ragionevole.



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