Giovedì 30 luglio, alle ore 18.30, nella piazzetta davanti alla Libreria Mondadori al Corso Vittorio Emanuele, si terrà la presentazione di “Tramonto a Est” (Kimerik Editore), prima prova letteraria di Lazzaro Preziosi, dai più conosciuto come affermato fisioterapista in ambito sportivo (collabora da anni con la Scandone) ma oggi pronto a mostrare tutto il suo talento e determinazione anche in ambito letterario.
Partecipano all’incontro anche: Concetta Preziosi autrice della prefazione; Martina Bruno, autrice della copertina e Alessio Feoli. La presentazione è realizzata in collaborazione con la Libreria Mondadori e in conformità alle norme di sicurezza anti-covid.
Conoscere Lazzaro Preziosi è una esperienza entusiasmante; dietro un sorriso dolce e accogliente e una presenza forte e rassicurante, si nasconde infatti una mente brillante e profonda e un cuore grande, che subito si rivela già dopo poche battute.
Lazzaro è uno che ha vinto: un ragazzo che sin dalla più tenera età ha dovuto affrontare problemi alla vista congeniti, decine di interventi, la disabilità, ma che da tutto ciò ha saputo trarre la forza di ricostruire la propria vita e diventare eccellente in ciò che ha scelto di fare: il fisioterapista sportivo. E’ stato anche atleta paralimpico ai massimi livelli, conosce perciò perfettamente tutte le dinamiche fisiche e mentali che stanno dietro e accanto ad una performance sportiva; ha affinato infatti l’arte di saper “parlare” all’atleta con il tocco sapiente delle sue mani e di “curare” anche con i silenzi o le giuste parole, specie in gara, quando l’adrenalina e le emozioni sono a mille e basta un attimo per mandare in pezzi la concentrazione o far scaturire la scintilla magica della concentrazione che porta alla vittoria.
Non si può non citare Timothy Gallwey con il suo “The inner game”, la Bibbia di tutti i coach che lavorano con gli sportivi, per dire che Lazzaro Preziosi la partita, il suo personale match interiore, lo ha vinto, come dimostra questo libro, che contiene tanto di lui, del suo mondo.
Lazzaro, la genesi del libro è particolare ce la racconti?
“Il libro nasce esattamente tra la notte del 10 e 11 Marzo 2020. Ho sognato quasi tutto il libro ma nella trasposizione scritta non ho tralasciato qualcosa. Ho modificato un po’ la storia, rendendola più breve, intrecciandola con avvenimenti realmente accaduti. Poi la pubblicazione è arrivata facendo un confronto tra le principali case editrici italiane. Ho pensato che la KIMERIK potesse essere interessata al mio lavoro e così è stato. Gli è piaciuto fin da subito, nonostante la bozza inviata contenesse qualche errore e in tempi record siamo arrivati alla pubblicazione”.
Quanto c’è di autobiografico e quanto di fiction?
“Direi un 50 – 50. Ho shakerato un po’ il tutto. Realtà passata, attuale e chi sà se mai prossima. Sogni realizzati e irrealizzati un mix”.
Che simbologia racchiude il “tramonto a est”? È una chimera? Un sogno irrealizzabile? La forza del desiderio?
“Simboleggia tutto e niente, a seconda di come una persona lo vuole interpretare. Il libro lascia al lettore libera interpretazione della storia, sta a lui decidere cosa sia vero e cosa sia falso. Secondo me, il significato di un tramonto a est dipende molto dallo stato d’animo e dalle sensazioni che prova la persona in quel preciso istante, nella fattispecie mentre legge il libro, traslando questa realtà o fantasia nella vita di tutti i giorni. Un tramonto a est è un ossimoro, non esiste, qualcosa di non realizzabile ma, da qualche altra parte dell’universo potrebbe essere al normalità”.
A chi ti rivolgi con questo tuo libro?
“È un libro rivolto a tutti e per tutti, è piccolo proprio per questo. Mi piacerebbe che a distanza di tempo, il lettore possa attribuirgli un significato diverso ogni volta che volesse di rileggerlo. È molto semplice, non impegnativo, ma richiede una certa attenzione, non va letto con superficialità altrimenti si rischia di non apprezzare piccoli dettagli che fanno la differenza nella storia e di cui il libro ne è pieno. Vuole trasmettere emozioni forti con le quali raggiungere le parti più profonde dell’animo di ognuno di noi. Cambiando un po’ la storia tutti possono identificarsi”.
Dopo tanto lavoro nel settore sportivo cosa hai imparato? Ti è servito anche nella scrittura?
“Il mondo sportivo ha estremizzato ancor di più la voglia di non accontentarmi, di dare e fare sempre il massimo, con la consapevolezza che a volte non basta ma, l’importante è averci provato. Fregandosene delle eventuali critiche, tanto ci saranno sempre. Per quanto riguarda la scrittura onestamente no. È un ambito in cui ci sono molti spunti, molte storie interessanti ma, lo sport non ha influito positivamente sulla mia passione anzi, lavorando ad alti livelli, non hai molto tempo per scrivere in tranquillità”.
Hai Qualche modello come scrittore? Quali sono i personaggi che ti ispirano di più?
“Non ho uno scrittore preferito. Mi piacciono molto quelli che con poche parole riescono a farti essere materialmente nei luoghi descritti, come se stessi guardando un film. Un libro oltre a suscitare la mia curiosità deve spingermi a fare ricerche, per capire ed apprezzare al meglio cosa lo scrittore vuole farmi vivere, stimolandomi e arricchire le mie conoscenze. I personaggi che preferisco sono quelli che non riesco ad inquadrare subito, ma che a poco a poco si lasciano conoscere”.
Sei uno che punta sempre al top, quanto ha contato la disabilità nella costruzione di questa volontà di ferro?
“Sì, è vero ho sempre cercato di puntare al top. Non so, difficile risponderti ma di sicuro ha influito. Non mi sono mai sentito inferiore a nessuno, anzi, in me c’è sempre stata la voglia di dimostrare, prima a me stesso, che questa convinzione è giusta. So di aver raggiunto dei traguardi importanti ma devo e voglio crescere e migliorare ancora sotto ogni punto di vista”.
Il libro ha delle venature fantascientifiche, ti piace spiegare il pensiero oltre o è solo il modo per creare metafore?
“Adoro la fantascienza, mi spinge a trovare rispose a domande affascinanti. Stimola la mia curiosità e la fantasia. Nel libro sono state alcune inserite alcune di queste domande e non di certo per creare solo delle metafore, ma per suscitare curiosità nel lettore. Ovviamente sono state solo accennate”.
Breve nota biografica su Lazzaro Preziosi
Lazzaro Preziosi, nasce ad Avellino nel 1989, si laurea a Firenze in fisioterapia e si specializza, in ambito sportivo, a Siena. All’attivo ha pubblicazioni scientifiche. Ipovedente, ogni giorno una sfida, un’esperienza. Tramonto a Est – Ai confini del possibile è il suo primo lavoro, un mix autobiografico e fantastico. Coltiva da tempo il desiderio per la scrittura e il lockdown per il covid-19 gli offre l’opportunità di provarci. Viaggi, motori e musica sono le sue passioni, famiglia amici e amori le sue priorità. Oggi lavora a un secondo romanzo.