Lo sport come cura: Alzheimer? Fai walking. Stress: pratica Yoga

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Anche per le malattie importanti, oltre alle pillole, oggi i medici prescrivono l’attività fisica. Che viene scelta in base al disturbo e dosata con precisione

di Enrica Belloni e Gerardo Antonelli

Una passeggiata appena svegli o 30’ di yoga 3 volte alla settimana, lontano dai pasti. Non sono i buoni propositi per smaltire gli eccessi dei weekend, ma vere e proprie prescrizioni mediche. Perché lo sport è una terapia e somministrare pillole di movimento è l’obiettivo di Exercise is medicine, iniziativa nata anni fa dall’American College of Sports Medicine e ora diffusa in 40 Paesi del mondo, Italia compresa.

Efficacia garantita

Sono ormai moltissimi i programmi sperimentati su gruppi molto ampi di pazienti, con problemi di vario genere. I risultati: un miglioramento della qualità di vita, della funzionalità di cuore e polmoni, delle resistenza fisica e del metabolismo.

«Del resto, come raccomanda l’Oms, per rimanere in salute un adulto deve muoversi a un’intensità moderata per almeno 150’ a settimana, o vigorosa per 75’», aggiunge il dottor Davide Susta, specialista in medicina dello sport a Biella.

Insomma, l’attività fisica è una medicina davvero efficace. Ma proprio come un farmaco, deve essere scelta e dosata correttamente. Altrimenti può fare danni. Qui trovi le indicazioni. «Però, è sempre bene chiedere consiglio a uno specialista in medicina dello sport per adattare la cura al caso individuale», raccomanda l’esperto. Come si fa con i farmaci.

Quest’antica disciplina indiana contrasta la tensione emotiva, spiega l’American College of Sports Medicine, perché agisce sul sistema neuroendocrino e tiene sotto controllo gli ormoni come l’adrenalina, responsabile della reazione del nostro corpo allo stress. Inoltre, per l’European Journal of Preventive Cardiology, con lo yoga aiuti a anche ridurre gli effetti che lo stress ha sul cuore: «Offre il grande vantaggio di riequilibrare il sistema nervoso e stimolare dolcemente la circolazione», spiega Susta.

La dose: puoi praticarlo anche tutti i giorni, l’importante è fare esercizi adeguati al tuo livello di preparazione. Affidati a un insegnante e scegli con lui il programma giusto.

Contro l’Alzheimer, per l’American College of Sports Medicine funzionano le passeggiate. Lo hanno ribadito i ricercatori del Cambridge University’s Institute of Public Health: camminare per almeno 20 minuti al giorno stimola la circolazione del sangue nel cervello e previene la formazione delle placche responsabili della demenza. «Verifica se nella tua città ci sono gruppi di cammino che abbinano lo stimolo fisicomuscolare a quello cognitivo», suggerisce il dottor Davide Susta.

La dose: quella minima, secondo gli esperti, equivale a 8-10 km alla settimana. Ma in questo caso, meglio abbondare.

  • DIABETE – Abbina aerobica e tonificazione

«L’esercizio aerobico aiuta a prevenire e curare il diabete di tipo 2, ma gli studi hanno dimostrato che è indispensabile abbinare anche un programma di tonificazione, specie per chi ha più di 50 anni, perché con l’età cala la massa muscolare e aumenta il grasso», spiega il dottor Davide Susta. «Con la ginnastica puoi tenere sotto controllo la glicemia, perché i recettori dell’insulina posti nel tessuto muscolare diventano più sensibili».

La dose: l’allenamento perfetto alterna 5’ di attività aerobica, 15 di ginnastica sulle macchine o con i pesi, 5 di esercizi a corpo libero e 10 di stretching, 3-4 volte alla settimana. Ma non fermarti per più di 2 giorni, perché gli effetti positivi sul metabolismo durano per 48 ore.

  • IPERTENSIONE – Bici, nuoto o corsa

Secondo la Siia (Società italiana dell’ipertensione arteriosa), la pratica di esercizi che stimolano il sistema cardiocircolatorio diminuisce del 35% la probabilità di sviluppare l’ipertensione tra le persone predisposte.

«Inoltre se l’ipertensione è moderata, l’esercizio fisico può essere il primo mezzo di trattamento non farmacologico, meglio se associato a una dieta personalizzata», precisa Susta. Sono consigliate le attività aerobiche che si svolgono con movimenti ritmici (la pedalata, la corsa…). Il muscolo, infatti, in questi casi agisce come una pompa che facilita il ritorno venoso, riducendo il carico sul cuore. 

La dose: almeno 30’, 3 volte alla settimana.

  • OSTEOPOROSI – Associa sollevamento pesi e running

«Per rinforzare lo scheletro quello che serve è uno stimolo meccanico del tessuto osseo», spiega il dottor Susta. Se vuoi raggiungere l’obiettivo puoi associare un programma con i pesi alla corsa lenta.

La dose: la frequenza giusta per non perdere i benefici ottenuti con lo sport sono 3 allenamenti alla settimana da circa 50’.

  • MALATTIA DI PARKINSON – Largo a ballo e tai chi

«Tutte le attività aerobiche tradizionali migliorano la gestione dei sintomi e la qualità della vita dei pazienti. Ma per chi soffre di Parkinson è importante concentrarsi su discipline come il ballo, in grado di intervenire anche sull’equilibrio, e la pratica del tai chi, che invece aiuta a rinforzare i muscoli», spiega il dottor Davide Susta.

La dose: 30’ di ballo e mezz’ora di tai chi, a giorni alterni.

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