Marinelli (Confesercenti): “In Irpinia consumi fermi in tutti i settori”

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AVELLINO – “I consumi sono fermi in quasi tutti i settori commerciali e le intenzioni di acquisto hanno raggiunto i livelli minimi degli ultimi 12 mesi”: lo dice Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino, sulla base dei dati emersi dall’Osservatorio Findomestic.

“Le statistiche e le indagini demoscopiche confermano ancora una volta ciò che registriamo sul campo: il crollo del potere di acquisto delle famiglie contrae inevitabilmente il volume della spesa e induce ad un atteggiamento di prudenza”.

Secondo l’Osservatorio, nel mese di aprile non è un buon momento per fare acquisti per quasi 8 italiani su dieci (il 78 per cento) e l’inflazione resta la principale preoccupazione degli italiani (quasi 6 su 10), così la propensione all’acquisto a 3 mesi frena (-7,8 per cento) ai minimi dell’ultimo anno.
Ed il 38 per cento delle famiglie ha difficoltà a far quadrare i conti in casa. Un dato stabile rispetto al mese scorso, anche se in lieve miglioramento rispetto a gennaio e dicembre.
Dall’indagine emerge che il 9 per cento dei cittadini rinuncia a progettare acquisti importanti a causa di maggiori difficoltà economiche, mentre la maggioranza (il 68 per cento) rimanda le spese a tempi migliori: il 30 per cento dichiara di non avere risorse sufficienti, mentre la maggioranza viene influenzata dall’incertezza del momento. C’è anche un 23 per cento del campione che dichiara di avere progetti e di realizzarli serenamente.

Diversi i settori merceologici colpiti dalla crisi: infissi e serramenti (-24,2 per cento), pompe di calore (-21,3 per cento), motoveicoli (-27 per cento), biciclette elettriche (-15,8 per cento), auto nuove (-13,9 per cento) e usate (-8 per cento), telefonia (-12 per cento), PC (-7,7 per cento), TV (-5,6 per cento), fotocamere (-4,2 per cento), mobili (-6,5 per cento), elettrodomestici (grandi -1,2 per cento e piccoli -4,2 per cento).

Beneficiano dell’arrivo della primavera, invece, le ristrutturazioni domestiche (+2,9 per cento), il fai-da-te (+3,6 per cento), i viaggi (+5,5 per cento) e soprattutto il segmento delle attrezzature e abbigliamento sportivi (+19,3 per cento).

“Non possiamo non evidenziare – conclude Marinelli –, ancora una volta, che nella nostra provincia, come in gran parte del Mezzogiorno e delle aree interne, la situazione è ancora più negativa sia per le imprese, che per le famiglie. Alle difficoltà congiunturali infatti si aggiungono i limiti e le carenze strutturali del sistema economico-sociale”.


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