“IIA, ora o mai più. Scongiurare la cessione a Civitillo”, l’appello all’unità irpina passa per la Provincia

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Industria Italiana Autobus, ora o mai più. Il tempo stringe e il futuro dello stabilimento ufitano si addensa di nuvole. La trattativa tra il maggior azionista pubblico, Leonardo, e il Gruppo Seri procede, e ogni minuto potrebbe essere decisivo per il passaggio di consegne del pacchetto azionario. Da qui l’urgenza di dedicare uno spazio dell’assemblea provinciale tra i sindaci irpini, di questo pomeriggio, alla vertenza della fabbrica di Flumeri.

Abbiamo tempo fino al 23 maggio, quando nel tavolo convocato al Mimit potrebbero già presentarci il nuovo proprietario“, chiosa il segretario generale Fiom Avellino Giuseppe Morsa. “Invitalia ha previsto un piano di investimenti per 120 milioni di euro, quindi che senso ha cedere la società a Civitillo?“, aggiunge il sindacalista.

Secondo il segretario generale della Fismic Avellino Giuseppe Zaolinoda quest’oggi si passa alla consapevolezza e all’orgoglio irpino“. In assenza di un’azione congiunta di tutte le massime istituzioni locali, la situazione potrebbe volgere al peggio.

Se l’ad Vittorio Civitillo e i vertici della principale azienda di armamenti italiana dovessero trovare un accordo, l’imprenditore casertano acquisirebbe un pacchetto azionario pari all’80%. Una privatizzazione, senza se e senza ma.

La fascia azzurra Rizieri Buonopane ha dato piena disponibilità alle sigle sindacali che chiedevano un impegno in prima persona. “Qui possiamo continuare le interlocuzioni, anche con l’amministratore delegato della IIA. Siamo a disposizione“, ha concluso nel suo intervento il sindaco di Montella.

Qualcuno dovrà venire qui a spiegarci perché è stata presa in considerazione solo la proposta proveniente dal Gruppo Seri“, sottolineano gli esponenti dei sindacati. Le fasce tricolori irpine si sono dette favorevoli a produrre delle delibere di giunta da spedire direttamente al Mimit per chiedere l’interruzione della trattativa e una revisione che ascolti la proposta che arrivi dal territorio.

I quasi 200 operai non sono – quasi – soli. Molti sindaci hanno lasciato l’aula prima della discussione della vertenza. Probabilmente solo un fraintendimento, non era chiaro se la seduta sarebbe continuata o meno. Almeno si spera.


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