Sardine, vongole, crostate, arancini e pizze. E’ a tavola, si sa, che si decidono per lo più i destini della politica. Si fanno e si disfano alleanze, si inciucia e si consumano anche confronti tra amici e nemici. Era così nella prima e nella seconda Repubblica. E lo è tuttora. La tavola per i poltici è il primo passo di ogni accordo e in extremis l’ultima risorsa di ogni trattativa. E’ lunga la serie di accordi di partito siglati al ristorante o a casa di qualche politico. Ma in qualche caso costituisce solo un momento conviviale per ricreare quell’armonia e unità in vista di un appuntamento elettorale.
Ed è questo il caso di Avellino, dove, a pochi giorni dal voto, questa sera, in un noto ristorante del centro cittadino, alcuni esponenti nazionali del Pd, tra cui l’ex ministro e parlamentare dell’area Schlein Francesco Boccia, il deputato dem Piero De Luca, l’ex senatore Enzo De Luca, il consigliere regionale Maurizio Petracca, il candidato a sindaco dem Antonio Gengaro, l’ex presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio e gli esponenti del pd irpino Enza Ambrosone, Lello De Stefano, Ermanno Zoina, e Nello Masturzi fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca si sono riuniti a tavola per definire le ultime mosse prima delle elezioni in città. Bocche cucite sui contenuti delle conversazioni. I commensali irpini, interpellati al telefono, non hanno svelato nessun dettaglio sui temi discussi durante la riservata cena nel capoluogo.