Cambia la legge sulla validità della scrittura aggiornata, le nuove regole sono fondamentali pena l’invalidità stessa.
Questo documento è fondamentale laddove si vuole raggiungere un accordo tra le parti, senza per questo dover intraprendere un iter formale che porti ad una serie di ripercussioni complesse, sia nelle tempistiche che nei costi da dover sostenere.
Ovviamente però ci sono elementi precisi da rispettare affinché sia riconoscibile da un punto di vista propriamente legale, a cui bisogna attenersi scrupolosamente per poter rendere il documento valido anche successivamente e in linea con quanto previsto dalla normativa.
Scrittura privata, solo così ha valore legale
L’errore comune che tutti fanno e che rende invalido tale scritto è proprio quello di non adempiere alle richieste aggiornate. Queste cambiano di volta in volta e ovviamente nel momento in cui si va a fare una scrittura privata bisogna seguire quelle che sono le regole in quel momento specifico.
Quando si procede a una scrittura privata bisogna soddisfare i requisiti di autenticità e quindi determinare elementi che rendano tale attestato valido. Affinché ciò avvenga è fondamentale che vi siano questi elementi: la data, il titolo, una sezione che contiene il nucleo dell’accordo.
Tutto poi dipende dall’oggetto di tale scrittura, ad esempio laddove si parli di un immobile che viene ceduto bisognerà specificare tipo di immobile, comune, via e indirizzo preciso completo di ogni dettaglio (senza dimenticare interno o altri elementi che tutti sottovalutano), il prezzo, le dichiarazioni di quietanza, la modalità di pagamento, il valore stesso. Non dimenticare mai la firma su tutte le parti, pena l’invalidità di tutto il documento.
La scrittura per avere un valore legittimo deve essere autenticata, quindi validata da un notaio, avvocato, console, segretario comunale. Si può fare anche per iscritto tra privati e portare solo dal notaio successivamente ma è un passaggio obbligato. Spesso si usa al posto di un atto pubblico, in quel caso si può evitare la validazione. Ciò vale per un prestito, un usufrutto, il comodato d’uso o la vendita di un’auto.
Si potrebbe applicare anche ad altre occasioni ma ovviamente è sconsigliabile, anche se possibile da normativa. La vendita di un bene importante, come un testamento, andrebbero sempre visionati e validati per sicurezza. Se non c’è validazione infatti il documento è facilmente attaccabile e quando si tratta di beni e di eredi che magari sono stati esclusi, c’è buona possibilità che questo accada.