Regionali, Mastella: con “Noi Campani” zone interne in primo piano. Trasformista? Ma guardate gli altri… – IL CIRIACO

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Il pendolo della sua attività politica oscilla tra destra e sinistra a seconda di quelle che lui definisce “esigenze”, ma guai a dire a Clemente Mastella che è un trasformista. Il sindaco di Benevento preferisce dire che lui è rimasto sempre allo stesso posto, ovvero al centro, e si è solo spostato da una parte all’altra a seconda di quelle che, come detto, si chiamano “esigenze”. Il pendolo, stavolta, si è spostato a sinistra, sulla sponda di De Luca, dove Mastella ha collocato “Noi Campani”, il suo movimento che ieri ha presentato i candidati irpini alla presenza anche della moglie Sandra, senatrice con un passato in Forza Italia. Guerino Gazzella, Bruno Aliberti, Adele Nigro e Tina Pagliuca sono i quattro candidati “battezzati” dal sindaco di Benevento che, a margine della manifestazione, ha parlato delle questioni di attualità, a cominciare dalle inchieste giudiziarie che stanno scuotendo Palazzo Santa Lucia. «Non credo ci saranno ripercussioni, a parte che non conosco gli estremi dell’attività investigativa, ma se non sono preoccupati a Milano dobbiamo preoccuparci noi in Campania? Non credo che ci siano elementi di preoccupazione, ma sarà compito della magistratura. Certo nel momento della massima emergenza forse c’era bisogno di decidere rapidamente, ma non credo proprio che ci sia da essere preoccupati. Qualcuno dell’opposizione tenta di sfruttare questa vicenda e chissà, magari faranno candidare qui il Governatore Fontana». Piuttosto Mastella è arrivato in Irpinia per rilanciare un suo vecchio pallino. «L’assessorato alle Aree Interne – ha detto –  per me è una scelta decisiva anche perché questa regione deve guardare al territorio in maniera triangolare. Abbiamo vissuto, infatti, una doppia centralità: prima Napoli, ora Salerno, adesso è arrivato il momento di tornare alle zone interne e dunque Benevento e Avellino. Bisogna dare una risposta forte tenendo conto di un’ambizione forte che si deve recuperare e che fu alla base della decisione di tanti di noi che decisero di fare politica insieme. Adesso ci sono massicci investimenti dall’Europa e dunque o li sfruttiamo o li perdiamo. De Luca d’accordo? Penso di sì, l’importante è che si faccia una politica per le aree interne che ritengo fondamentale». Inevitabile il riferimento alle sue scelte politiche. «Io trasformista? Chiedete a Salvini che ha fatto il governo con il M5S, al Pd che prima era contro i Cinque Stelle e ora ci sta al governo insieme. Possibile mai che in Italia, dove partiti e interi popoli si sono mossi, si guardi solo a quello che faccio io? Sono sempre lo stesso, una persona di centro, mi sposto sul tavolo da una parte all’altra a seconda delle esigenze che toccano la mia gente. Salvini ha detto “mai con Mastella”? Ma chi vuole andare con lui: partita chiusa». “Noi Campani” è nel centrosinistra dove c’è il problema di “asciugare” le troppe liste. Mastella sembra non preoccuparsene. «Le troppe liste a sostegno di De Luca sono un problema che riguarda lui e i partiti maggiori ovvero il Pd. Non credo ma tra poco sapremo. Personalmente non auspico tante liste ma aree territoriali che si ritrovano. La mia, insieme a qualche altra, rimane una lista fondata su un’idea di centro, su alcuni valori di fondo che ripropone. E’ chiaro che se ognuno sta lì col bilancino a misurare i voti per vedere dove può scattare il quoziente per il seggio, questo non c’entra nulla con la politica». Quella che ha unito lui e Ciriaco De Mita che oggi si ritrovano dalla stessa parte. «Con De Mita c’è rispetto e stima e francamente guardando quello che c’è in giro adesso non capisco come anche Caldoro si arrischi a giudicarci: noi siamo giudicati dalla storia, lui neanche dalla cronaca».



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