Dopo un anno di inerzia e numerose richieste di incontro, le porte del sindaco Gianluca Festa si aprono finalmente per accogliere i rappresentanti del Comitato “Salviamo la Dogana”. Dopo l’addio dell’architetto Francesco Venezia, docente presso le Facoltà di Architettura di Genova, Venezia, Berlino, Losanna, Cambridge e Mendrisio, e fortemente voluto dal sindaco per la supervisione del progetto di rinascita dell’antico monumento di Piazza Amendola, il Comitato ha incalzato l’amministrazione per conoscere le intenzioni rispetto alla ferita aperta dal 1992 nel centro del cuore antico della città. Da Festa la rassicurazione: entro settembre ci sarà nominato un altro “archistar” il cui nome al momento resta top secret.
«Passiamo da una fase di inerzia oggettiva, ad una in cui qualcosa speriamo possa cominciare a muoversi. Il nodo di tutto è stato l’architetto Venezia, intorno a lui si era costruita una possibilità che non si è realizzata. Il venire meno del suo supporto ci riporta al punto di partenza. Il sindaco assicura che già sta contrattando per una nuova consulenza con un architetto di fama internazionale, di cui non ha voluto fare il nome, e che entro l’inizio di settembre ci sarà questo nuovo professionista che inizierà a lavorare al recupero della Dogana. Al sindaco però abbiamo chiesto di impegnarsi a stabilire subito un contatto con la Soprintendenza per capire che fine farà il patrimonio statuario della Dogana (attualmente conservato presso la Dogana dei Grani di Atripalda ndr.). Avremo un prossimo incontro intorno al 25 settembre, per conoscere il nuovo architetto che seguirà l’evolversi della vicenda, per conoscere il progetto esecutivo di restauro del bene e quali sono i legami stabiliti con la Soprintendenza. Da una condizione di anno zero, sembra che stamattina ne usciamo con un primo tassello. Siamo abituati però a lavorare sui fatti e l’incontro odierno con il sindaco è stato di tipo fattuale. Compito del Comitato è sollecitare l’amministrazione dall’esterno, tocca al sindaco ora rispettare gli impegni presi» è il commento di Franco Festa, portavoce del Comitato. Rassicurazioni dal sindaco sono arrivate anche in merito ai 3,5 milioni di fondi Pics stanziati dalla Regione per fare della Dogana un centro giovanile polifunzionale.
«Non c’è alcun pericolo che vadano persi. L’ente, stando a quanto dice il sindaco- conclude Franco Festa- li ha ripartiti nella programmazione pluriennale (700mila euro sul 2020, 1,8 milioni per il 2021 e 1 milione per il 2022). L’impegno del sindaco è rispettare i tempi, ha detto che la restituzione della Dogana sarà il simbolo della sua legislatura. La nostra opinione è che una figura di prestigio possa essere realmente utile al rilancio della Dogana. Che venga da fuori o che sia di Avellino, va benissimo purché si passi dalle dichiarazioni di principio ai fatti». Un rapporto, quello con l’architetto Venezia, che si è chiuso in maniera assolutamente amicale. «Già a dicembre mi disse che non era più in grado di seguire un’idea progettuale, già finanziata, ma che andava un po’ in contrasto con la sua idea di Dogana. Poi dopo il Covid, ci siamo visti a casa sua, e ho preso atto della sua volontà di chiudere qui una carriera straordinaria» spiega il sindaco Festa. Un rapporto che, proprio prima del Covid, aveva fatto ben sperare. Era infatti solo il 10 dicembre quando l’architetto originario di Lauro sedeva in Comune ed illustrava il suo progetto per Piazza Amendola (leggi qui).
Ma, chiuso il capitolo Venezia, il primo cittadino guarda avanti: «ho già provveduto a contattare un altro archistar, perché riteniamo che il nostro monumento meriti una firma internazionale. Nostro obiettivo è rivalorizzarlo e far sì che possa diventare, dal punto di vista architettonico, un’opera conosciuta in tutta Europa. La pausa ferragostana chiaramente ha bloccato un po’ i contatti, ma tra fine agosto inizio settembre il professionista contattato scioglierà le sue riserve. Con la Soprintendenza ci sarà un confronto subito dopo le ferie estive, affronteremo la questione delle statue che vanno ricollocate al loro posto. Obiettivo è ultimare la Dogana prima della fine del mio primo mandato. La città non può più permettersi di attendere incompiute. Una volta ricevuto l’ok, il progetto esecutivo dovrebbe essere approvato entro fine anno. Non consentiremo più tempi biblici».