L’ospedale di Ariano Irpino nella Rete Ictus dell’emergenza

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Stesso trattamento e uguali diritti per tutti i pazienti della regione, quando funziona il sistema delle Stroke Unit, in cui rientra il Presidio Ospedaliero “Frangipane-Bellizzi”. Il Piano della Rete Ictus per l’emergenza della Regione Campania conferma la presenza nell’Ospedale di Ariano Irpino della Stroke Unit di I Livello, dove avviene il trattamento del paziente colpito da ictus attraverso la trombolisi.

La presenza del P.O. dell’ASL di Avellino, diretta da Mario Nicola Vittorio Ferrante, nella Rete Ictus consente di garantire un modello integrato di cura in grado di superare diseguaglianze territoriali al fine di assicurare a tutti i pazienti con ictus la miglior presa in carico possibile. Un successo reso possibile grazie alla professionalità e allo spirito di servizio di tutto il personale dell’UOSD Stroke, a partire dal Responsabile dott. Guglielmo Capaldo e al Primario emerito Dott. Antonio Monaco, che con impegno e abnegazione, non senza difficoltà, garantiscono un’assistenza di qualità e di notevole impatto sulla vita delle persone.

La Regione Campania, con il nuovo Piano della Rete Ictus per l’emergenza, individua le condizioni e le modalità per l’organizzazione della Rete per il trattamento dell’Ictus, allo scopo di facilitare l’accesso di ogni paziente verso il più vicino Ospedale attrezzato (“ready”) per la cura dello Stroke, nell’ambito del bacino d’utenza nel quale il soccorso avviene, nel minor tempo possibile dall’esordio della patologia.
Un trattamento ri-perfusivo (farmacologico o meccanico), erogato precocemente, migliora i risultati clinici a lungo termine, riducendo al tempo stesso i costi per il sistema sanitario: da qui l’importanza di ottimizzare il percorso terapeutico del paziente su tutto il territorio regionale.

Al momento, i dati disponibili indicano che il modello di centralizzazione primaria della patologia cerebrovascolare acuta è il modello di riferimento da adottare nelle aree metropolitane ad alta densità di popolazione, mantenendo nelle aree rurali o periferiche il modello HUB & Spoke.
Il tentativo è di definire la destinazione più appropriata del paziente dal territorio all’ospedale con l’obiettivo di bilanciare rapidità nell’inizio della trombolisi e tempestività della trombectomia meccanica, quando indicata.
“Poter intervenire tempestivamente e con la giusta metodica consente di soccorrere e curare al meglio il paziente, oltre che di salvare vite – afferma il Direttore Generale Ferrante – l’istituzione e il corretto funzionamento della Rete Ictus regionale, attraverso il sistema delle Stroke Unit, permette che su tutto il territorio regionale i pazienti abbiano lo stesso livello di assistenza e dunque anche gli stessi diritti”.



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