Capelli, i trattamenti per prepararli a sole e mare

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di Beatrice Serra

Non ci sono solo le valigie da fare. Nella routine prevacanziera, dai pure un occhio ai capelli perché sei ancora in tempo per aiutarli a “incassare meglio” il colpo che bagni al mare e cicli di abbronzatura concentrati in due-tre settimane daranno alla tua testa.

Certo esiste capello e capello, alcuni reagiscono meglio, altri peggio all’azione dei raggi ultravioletti e della salsedine ma, in tutti i casi, il mese che precede la partenza dovrebbe guidarti lungo un unico binario: meno stressi la chioma con scelte di detersione, colore e piega fuori tempo massimo meglio è.

Starbene ne ha parlato con Paolo Romani, direttore artistico del gruppo Evos con saloni in tutt’Italia, per capire cosa puoi e non puoi fare. Per partire al mare con capelli da urlo.

Tinta integrale, no grazie

Vuoi partire con il colore “fresco fresco”? Legittima aspirazione, ma stai attenta ai dettagli di applicazione. «Non bisogna, infatti, usare lo stesso prodotto per tutta la testa», spiega subito Paolo Romani.

«La tinta abituale va bene per coprire i capelli bianchi alla radice, però sulle lunghezze va usato solo un tonalizzante a pH acido, che ha un’azione molto meno invasiva della tintura. Infatti, mentre il colore tradizionale lavora con un’ossidazione alta che è causa disidratazione e secchezza, il tonalizzante tende a chiudere (e a proteggere) le squame dei capelli ed è ricco di pigmenti che non lavorano sulla melanina».

Le schiariture, in anticipo

Cos’è una vacanza in riva al mare senza i capelli che strizzano l’occhio al biondo?

«Però, se hai già balayage, babylights, shatush anticipa di almeno tre settimane la ripresa», consiglia l’hair stylist. «In questo modo, dai tempo alla capigliatura di recuperare la sua robustezza e tutto quello che il trattamento chimico gli ha tolto. Lascia perdere, invece, shampoo alla camomilla o spray schiarenti se non vuoi ritornare con una massa capelluta simil paglia. Il sole, infatti, amplifica l’effetto di questi prodotti».

Non è il momemto del ramato

Rosso, mogano, ramato ma anche nero blu sono le nuance che più temono il solleone.

«Perché nella cartella colori sono quelli che hanno i pigmenti più artificiali, perciò, tempo zero perdono tutta la loro brillantezza», riprende Romani. «E non è un granché ritrovarsi in spiaggia con la testa “gialla uovo” o arancione. I raggi solari, abbiamo capito, sopportano poco o niente il rosso. Per la stessa ragione, aggiungo, anche chi si tinge di castano chiaro o biondo scuro prima di andare al mare chieda al parrucchiere un toner freddo sulle punte».

La cheratina, una via di mezzo

È il trattamento “salva vacanze” dal caos che la salsedine, la brezza marina e l’odiata umidità non risparmiano alla tua testa. «La cheratina rimpolpa e disciplina i capelli, però entra in conflitto con i sali contenuti nell’acqua del mare», spiega il parrucchiere.

«Danni non ne fa, ma l’effetto disciplinante dura circa la metà degli almeno 4-5 mesi standard». Insomma, se decidi per la cheratina fai bene i tuoi conti, in tutti i sensi.

Ben vengano gli integratori

«Contro lo stress, importante, del sole, del mare, del cloro, aiuta i tuoi capelli assumendo integratori alimentari», è il consiglio del nostro esperto. «Quelli che rafforzano tutta la loro struttura, dalla radice al fusto, e preservano la brillantezza sono a base soprattutto di vitamine del gruppo B e sali minerali». Ma ovviamente senti anche il parere del tuo medico prima di assumerli.

Lo shampoo si fa acido

Irrobustire le chiome è il fioretto pre-vacanze. Non lasciarlo diventare solo un buon proposito, in fondo ti costa poco usare shampoo con pH acido.

«Sono i migliori detergenti per chiudere le squame dei capelli», suggerisce Paolo Romani. «I risultati sono ottimi: la struttura interna dei fusti viene così protetta e gli agenti atmosferici agiscono con minore intensità. Una scelta che in spiaggia ringrazierai, con i capelli più lucidi e meno frizz».

Meglio il diffusore

Almeno due settimane prima delle vacanze, “raffredda” la testa. E dimenticati di piastra, ferro e possibilmente anche del phon.

«Se lasci in stand by gli strumenti che emettono calore, la capigliatura riprende elasticità, a tutto vantaggio della sua salute», spiega Romani. «Non puoi fare a meno di asciugarla con il phon? Utilizza il diffusore che ha un getto d’aria calda indiretto e, soprattutto, ti libera dallo stress meccanico della spazzola».

L’idratazione parte al massimo

Contro l’incubo marittimo di capelli simil stoppa (soprattutto se sottili e mossi), l’idratazione preventiva è una manna dal cielo. «Questo è il momento di balsami e maschere ricchi di aminoacidi che tengono a bada le doppie punte e curano i capelli indeboliti dai suoi nemici storici (stress, agenti atmosferici, colorazioni)», dice il nostro parrucchiere di fiducia.

Per un effetto più strong, un mese prima di partire puoi provare un trattamento al germe di grano e altri 18 aminoacidi, tutti elementi ristrutturanti. Un ciclo completo (shampoo, conditioner e siero da non risciacquare) è di 4 passaggi, uno alla settimana. Il primo lo puoi fare dal parrucchiere, il resto completarlo a casa con i prodotti specifici. Da portare anche al mare.

La spuntatina ci vuole

Questo sì, la puoi chiedere al tuo parrucchiere anche il giorno prima di partire. Tagliare i capelli di qualche centimetro è uno dei trattamenti salva punte.

«Però, stai lontana da “zac” drastici che, magari, esigono messimpiega e quant’altro per essere valorizzati», chiosa Romani. Al mare (come in piscina, peraltro) avere le lunghezze giuste per raccogliere i capelli è un Sos estetico da stamparsi in mente. Non solo d’immagine. I capelli legati si salvano meglio dal sole&Co.».

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