Andrea Covotta, giornalista e responsabile della struttura Rai Quirinale, è in uscita la sua nuova pubblicazione “Politica e Pensiero, Storie di personaggi dei partiti del Novecento“. Come nasce questo libro?
“Il libro nasce da un’esigenza, quella di ridare dignità a una politica che in questi ultimi anni non è vista in maniera positiva. Andando a rileggere la storia migliore del ‘900 e recuperando quelli che sono stati gli esempi di buona politica è possibile anche riavvicinare le giovani generazioni alla politica, cercare di ricucire quel tessuto che si è perso tra chi fa politica e chi è l’opinione pubblica che è un po’ smarrita, frammentata, e lo si vede anche dalla disaffezione al voto. Recuperare il senso migliore della politica è l’esigenza che mi ha mosso a scrivere questo libro che è una narrazione che incrocia la politica e il pensiero politico del ‘900, quello del popolarismo sturziano, della sinistra nelle sue varie declinazioni, socialista e comunista, con qualche accenno anche al pensiero laico e della destra”.
Avendo scandagliato tutta la politica del Novecento, qual è, secondo lei, la principale differenza rispetto alla politica contemporanea?
“La principale differenza sta nel fatto che la politica del Novecento è stata segnata non solo dai grandi protagonisti, che poi la politica cammina sulle gambe degli uomini, ma soprattutto dai partiti. La selezione di una classe dirigente veniva attraverso quello che era il cammino che i partiti segnavano. Quindi, dentro la storia dei partiti si formava anche la storia della politica. Oggi sono molto più legati alla presenza del leader di riferimento. Mentre prima era la base che sceglieva il vertice, oggi è l’opposto e decide anche chi deve fare il consigliere regionale, comunale e così via. Questa credo sia la principale differenza. C’è da dire che è cambiata la comunicazione, il modo di fare politica, con l’importanza che hanno avuto nel tempo i social rispetto ai quotidiani di partito. Facendo il giornalista ho avuto un occhio attento rispetto alla comunicazione politica che è cresciuta attraverso i giornali di partito, che oggi hanno un peso minore. Oggi il politico si rivolge direttamente al cittadino, è venuta meno la mediazione grazie alle tv ma soprattutto ai social media”.
Oggi abbiamo una destra che si rifà al suo passato, mentre la sinistra ha quasi reciso il cordone con i partiti del Novecento. Secondo lei è stato un errore?
“Non so se la sinistra abbia tagliato completamente. Il Partito Democratico nasce per mettere insieme culture e tradizioni diverse della sinistra, del cattolicesimo democratico e quella ambientalista. Un esperimento difficile che ha bisogno ancora di tempo. La vera difficoltà, oggi, è trovare la necessaria capacità per selezionare la classe dirigente del presente e del futuro. Esattamente come le difficoltà che incontra Fratelli d’Italia, che ha dovuto fare i conti con quello che significa proporsi sulla scena nazionale e internazionale”.
Qual è un personaggio dal quale un giovane può imparare e avere come riferimento per fare politica anche oggi?
“Il personaggio che più ha segnato la cultura politica del Novecento è stato Alcide De Gasperi. Ha fatto ripartire un Paese che aveva le lancette ferme dopo la Seconda guerra mondiale, ricostruendolo da zero, dalle macerie economiche, politiche e sociali. È stato un gigante della nostra democrazia e attraverso l’esperienza ‘de gasperiana’ tutta la fase che ha accompagnato almeno i primi 30 anni quelli che sono stati i passaggi politici. Che hanno sempre accompagnato i processi sociali ed economici, man mano si è allargato il perimetro dell’area di governo. È successo con il centrosinistra di Fanfani e Moro, con la solidarietà nazionale. A un certo punto quel processo di allargamento si è fermato e pian piano dai partiti che hanno fatto la storia della politica del Novecento si è scivolati nella partitocrazia e oggi in questo personalismo effettivamente troppo accentuato”.
LA PRESENTAZIONE
Il 21 agosto, a Villanova del Battista ci sarà la presentazione del volume presso il Museo Multimediale della Transumanza. L’evento, moderato dal direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa vedrà i saluti istituzionali di Ernesto Iorizzo, sindaco di Villanova del Battista e Rino Buonopane presidente della Provincia di Avellino. Interverranno Luigi Fiorentino presidente del Centro di ricerca Guido Dorso, Mario Vittorio Ferrante direttore generale Asl Avellino, Berardino Zoina del Centro di ricerca Guido Dorso e Vincenzo Romolo presidente Rotary Club Avellino Est Centenario.