Una stanchezza grande e pesante? Può non essere solo a causa del caldo, ma anche per il cosiddetto “virus della pigrizia”, malattia registrata in Italia.
In estate è molto comune avvertire un grande senso di stanchezza e provare una notevole spossatezza che impedisce di svolgere normalmente le abituali attività quotidiane.
Nella maggior parte dei casi è colpa del caldo. Arriva inesorabilmente in ondate sempre più forti e prolungate a causa dei cambiamenti climatici e può raggiungere livelli davvero insopportabili. L’afa asfissiante, le temperature elevate e il tasso di umidità alle stelle generano inevitabilmente un forte stress al nostro corpo con la conseguenza di sentirsi notevolmente stanchi.
Se il caldo abbatte quasi tutti, non è però l’unica causa a determinare una stanchezza forte e patologica. Oltre alle varie condizioni e malattie che possono portare a questo, c’è in particolare un virus tropicale denominato “virus della pigrizia” che può colpire e in Italia si è già registrato un caso.
Il “virus della pigrizia” e i suoi pericoli: cos’è questa malattia tropicale e come proteggersi
Il nome scientifico di quello che è definito il “virus della pigrizia” è febbre di Oropouche. Si tratta di una malattia tropicale determinata dalla puntura di un insetto. A portare questa patologia sono moscerini o alcuni tipi di zanzare tra cui la Culex quinquefasciatus.
La diffusione di questo virus ha colpito prevalentemente l’America latina, ma anche i Caraibi. In questi posti il virus è diventato endemico. In Italia recentemente si è registrato un caso. Non c’è ancora un allarme per la popolazione, ma l’OMS sta monitorando attentamente la questione.
I sintomi con cui si manifesta il “virus della pigrizia” sono molto simili a quelli del virus Zika: ci sono febbre alta che arriva all’improvviso, forte e persistente mal di testa, dolori articolari e muscolari diffusi. In alcune persone si sono verificati anche problemi di carattere neurologico perché l’infiammazione ha coinvolto il sistema nervoso e nello specifico le aree del cervello e del midollo spinale.
L’incubatore di questa febbre è il bradipo, ma anche alcuni tipi di scimmie cappuccine o urlatrici. È da questi animali che arriva la trasmissione e non da uomo a uomo. Proprio per questo l’allerta è molto bassa e non ci sono livelli importanti di preoccupazione.
Al momento non esiste un vaccino che possa proteggere da questa malattia e le uniche misure preventive che vengono consigliate sono quelle di indossare abiti lunghi a coprire gambe e braccia quando si va nelle aree a rischio e usare prodotti repellenti contro gli insetti tropicali.
Si tratta di una malattia potenzialmente letale, ma data la minima incidenza nella popolazione mondiale non costituisce motivo d’allarme, almeno al momento.