Ferragosto è ormai realtà ma la Scandone non ha ancora certezze. L’attesa, al solito lunghissima, di una chiamata da parte della Casa Madre inizia seriamente ad influenzare il cammino del club biancoverde, sebbene l’inizio della stagione sia programmato per il 15 novembre. La Scandone, infatti, è già in ritardo per quanto concerne l’allestimento del roster, l’organizzazione del ritiro e gli accordi da trovare con il coaching staff.
Canonico e Santoli, dal canto loro, sono più che disposti a continuare la loro avventura alla guida della gestione sportiva e anche ad appoggiare il progetto con le sponsorizzazioni delle loro aziende, ma il tempo sta scadendo e ancora una volta l’immobilismo di Sidigas rischia di nuocere al basket.
La società biancoverde, infatti, è ancora in liquidazione per cui la decisione di Sidigas diventa non solo centrale, ma indispensabile. Il rischio che il club venga lasciato in questa condizione per qualche tempo, inutile nasconderlo, c’è.
Inoltre rimane ancora da sciogliere il nodo intorno alla questione del lodo da parte di Rich e dei suoi agenti: la dirigenza ha chiesto nei giorni scorsi certezze sulla possibilità di scindere il debito della casa madre da quello della società cestistica, ma la possibilità che per fare mercato si debba ricorrere ai canali dello scorso anno (ovvero ulteriori sforzi da parte degli sponsor e del management) potrebbe concretizzarsi.
Ma, mentre il management e gli sponsor attendono una decisione, le altre squadre si apprestano a partire, “rubando” potenziali giocatori alla Scandone. Tra le altre società ormai pronte ci sono anche Il Basket Club Irpinia, pronto ad annunciare l’accordo con coach Robustelli (altro tassello che verrebbe meno per la Scandone) e La Pallacanestro Avellino, che ha fatto richiesta per la C gold. Ci sarà dunque in derby in quarta serie il prossimo anno.
Mentre per la Scandone c’è ancora da attendere.
