Avellino al rallentatore. A Cava per esorcizzare un tabù

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L’inizio di stagione dell’Avellino non è stato all’altezza delle aspettative. Tra i tanti dati negativi ne emerge uno che affonda le radici nel finale della scorsa annata. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Avellino al rallentatore. A Cava per esorcizzare un tabù

Estendendo il campo al finale della scorsa stagione (quattro gare di regular season, quattro di playoff) e tenendo in considerazione l’avvio della nuova (tre gare di campionato) emerge un dato negativo riguardo ai gol realizzati dalla formazione biancoverde nel corso dei primi 45 minuti di gioco.

L’ultimo gol realizzato nella prima frazione di gara da Armellino e compagni risale allo scorso 7 aprile (Turris-Avellino 0-4) con la firma di Patierno (momentaneo 2-0 al 34’ prima delle reti messe a referto nella ripresa da De Cristofaro e Liotti). Da allora ci sono state 10 gare all’asciutto per un totale di 461 minuti di astinenza (recuperi esclusi).

Un dato altamente negativo che influenza il rendimento dei lupi e che fa a pugni con la capacità – evidenziata nel miglior momento del ciclo Pazienza durante la scorsa annata – di sbloccare la gara, anche relativamente presto, per poi gestirla al meglio e condurla in porto con il risultato pieno.

L’Avellino quindi si prepara alla trasferta di Cava con l’obiettivo di spezzare la serie e invertire la rotta. Un vero e proprio tabù che, se esorcizzato, potrebbe cominciare davvero a cambiare il volto della stagione della formazione cara al patron D’Agostino.


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