AVELLINO – Nel suo intervento alla conferenza programmatica di Fdi organizzata da Ines Fruncillo all’Hotel de la Ville di Avellino nelle giornate di venerdì e sabato scorsi, Gianfranco Rotondi (deputato eletto tra le fila di Fratelli d’Italia) ha lamentato una diaspora di tutte quelle forze centriste che si collocano nell’area di centrodestra. In maniera abbastanza caotica hanno appoggiato i tre partiti di governo, mentre per Rotondi sarebbe più efficace concentrare il patrimonio democristiano sul partito che con Giorgia Meloni è leader in Italia e “ha carisma” anche in Europa.
Concetti che ha illustrato salendo sul palco della convention nella giornata conclusiva. Rivolgendosi alla folta platea ha detto: “Sono felice di essere qui anche se non sono iscritto a Fratelli d’Italia. Per una decisione condivisa con Giorgia Meloni abbiamo missioni diverse, anche se io dopo due anni non ho capito quale è la mia, perché qui si dice che dobbiamo organizzare il Centro che sostiene Giorgia: io nel mio piccolo lo faccio, ma vedo che continuate a sponsorizzare Centri che poi alle elezioni non ci votano. Alle ultime elezioni europee la sola formazione di Centro che ha sostenuto Fdi è stata la Democrazia Cristiana, Noi Moderati ha votato Forza Italia e l’Udc ha votato la Lega. Quindi riesce complesso andare avanti senza fare una verifica franca come si diceva ai tempi della Prima Repubblica; senza definire bene il perimetro della coalizione, e nella coalizione il perimetro delle aree. Perché c’è un’area Giorgia Meloni che va ben al di là di Fratelli d’Italia. Oggi Giorgia Meloni è un riferimento ampio, esteso. E’ una figura carismatica che anche in Europa oggi è il riferimento di un certo pensiero che si contrappone al mainstream che sta soccombendo, perché il blocco della locomotiva tedesca racconta il fallimento della politica economica europea centrata su una visione ideologica dell’ambientalismo straordinariamente commisurata agli interessi di alcune potenze internazionali e tragicamente contrapposta a tutte le esigenze di espansione economica e occupazionale della cara vecchia Europa. Con il paradosso che si accusa chi dice queste cose di essere anti europeo ma ahimé questa è al contrario una difesa non solo dell’identità ma anche degli interessi e delle ragioni dell’Europa”.
LA CAMPAGNA PER LE REGIONALI
“Oggi parte una corsa nuova. E parte da Avellino, e lo dico con orgoglio al di là delle mie differenziazioni amministrative che ci sono state perché qui c’è una sequenza di vittorie non solo politiche: questa è l’unica città che ha voltato le spalle a De Luca e al partito Democratico contemporaneamente. E’ una città che ha votato contro il Pd alle Politiche, alle Europee e alle Amministrative. Certo un maggiore ordine tra di noi ci vuole e mi sembra che l’iniziativa di oggi vada in questa direzione. Il problema non è il nome da indicare, perché se fosse il nome lo abbiamo già risolto: sarebbe una buona notizia sapere che sia quello di Edmondo Cirielli, la sua indicazione sarebbe naturale, poi, che ci sia una candidatura politica, o civica o che ci sia un allargamento della coalizione, sono scelte che vengono dopo. Qui il punto politico è che Fratelli d’Italia è la prima formazione della Campania, è stata generosa nel riconoscere agli alleati in molte regioni strategiche, anche al di là del loro peso specifico elettorale in quelle regioni, trovo naturale che chiediate di guidare questa regione e che gli alleati che sono coerenti con le scelte fatte sostengano questa opzione. Come rapportarci e organizzarci e come immaginare di raccordare la candidatura di Edmondo o di chi decideremo di fare, è una scelta da coordinare assieme. Perché credo che intorno alla Democrazia Cristiana si possa costituire un’aggregazione che contribuisca alla vittoria del centrodestra. Ma nella chiarezza, perché fin qui siamo andati un po’ in ordine sparso, e questo non giova. Credo che il punto di partenza di queste giornate avellinesi deve essere uno stimolo a rendere più continuativo e più stretto questo nostro rapporto e credo che l’amico Antonio Iannone possa svolgere questa funzione anche come raccordo con i mondi che noi rappresentiamo e che si sono sempre riconosciuti affettuosamente nella straordinaria capacità di militanza di presenza e di continuità che sia Edmondo che Antonio hanno dimostrato in questi lunghissimi e difficili anni”.