Alessandro Buongiorno, il calciatore del Napoli ha origini irpine: orgogliosi la zia e il sindaco di Bonito

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BONITO Alessandro Buongiorno, talentuoso difensore del Napoli calcio e della Nazionale non fa mistero di avere origini campane e irpine. Per la precisione il nonno paterno è di Bonito e con il fratello partì alla volta di Torino dove vive ancora oggi. La nonna del forte difensore partenopeo è napoletana e quindi per Alessandro Buongiorno si tratta di un ritorno alle terre di origine. Il nonno partì per Torino con il fratello, il quale poi è rientrato nella sua Bonito dove vive ora. Nel piccolo Comune irpino si respira orgoglio per questo ragazzo che ha raggiunto livelli alti nel calcio che conta. Orgoglio che esprimono il sindaco di Bonito, peraltro tifoso del Napoli, e la figlia del fratello del nonno che è rientrata a Bonito con suo padre, la docente Barbara Buongiorno che è sposata e vive ad Ariano. “Sono felice per Alessandro, lo merita – dice la zia insegnante – per i tanti sacrifici che ha fatto per riuscire nel lavoro che ha scelto”.

Buongiorno dunque si avvicina alla terra di origine, dove fino a quando era ragazzino tornava per le vacanze. Almeno fino a circa dieci anni fa. A seguire, evidentemente per restare a livelli alti nel calcio ha dovuto adeguarsi alla vita sana degli atleti e i calciatori proprio d’estate devono fare le preparazioni con le proprie società e quindi prepararsi al campionato duro come quello italiano. Alessandro non ha mai fatto mancare l’affetto ai suoi parenti, dimostrandolo in ogni momento, anche da lontano, e salutando con amore soprattutto a Natale, Pasqua, e ogni ricorrenza. “E’ un ragazzo meraviglioso – commenta la zia Barbara – e merita tutto ciò che ha costruito con dedizione e sacrifici. Non lo dico perché sua parente ma tutti possono verificare che si tratta di un ragazzo simpatico e gioioso. E’ per me motivo di grande orgoglio ascoltare i ragazzini che parlano di lui in termini positivi. Ricordo che quando tornava, anche se non ancora un professionista del calcio, manteneva una certa attenzione anche nel mangiare. E’ sempre stato ligio alle regole”.

Insomma un ragazzo che ha la testa sulle spalle, e la zia mette in risalto anche un’altra cosa. “Quando si parlava di attenzioni su di lui da parte di altre squadre ricordo che ha sempre tenuto la ferma volontà di rimanere al Torino. E anche quest’anno che lo aveva cercato la Juventus, ha mostrato senso di appartenenza”. Un ritratto che corrisponde a quello che tutti immaginano quando lo vedono, un ragazzo attento, educato mai oltre le righe. Ma nel suo lavoro non significa che non sa farsi valere. Buongiorno ha lasciato il Toro ma solo perché è approdato a Napoli, in Campania dove respira quella che Massimo Ranieri chiamava “terra di casa mia”.

E poi ricordiamo che se il nonno è di Bonito la nonna è originaria del napoletano. Attaccata alla sua terra e Alessandro forse ha tenuto presente anche questo. In qualche dichiarazione il forte difensore azzurro, colore che indossa doppiamente, per il Napoli e con la Nazionale ha ricordato appunto le sue origini. E dice qualche parola e concetto nella lingua dei nonni. “Mi piace la sua napoletanità – dice ancora la zia e continua -. E’ un ragazzo pari pari a come lo vedete. Non è costruito, è proprio così. Ed io sono contenta delle mete raggiunte. Lo merita, è un giovane assennato e, fatemelo dire, è bello”. E noi aggiungiamo che è forte. Non lo dicono solo i tifosi del Napoli, ma anche chi vive di calcio in Italia e fuori dai confini nazionali.

E non poteva mancare il riconoscimento della sua forza da parte del sindaco di Bonito, Giuseppe De Pasquale:
“Siamo orgogliosi di quanto sia riuscito a fare e ottenere il ragazzo. Al punto che è arrivato nella migliore squadra che esiste e ci aiuterà a tornare al posto che ci compete. Aggiungo che appena si creano le condizioni, una occasione propizia, faremo di tutto per portarlo a Bonito e omaggiarlo come merita”. Il sindaco non nasconde la sua fede calcistica, facendo felice anche il cronista che si candida sin da ora ad essere presente all’evento per raccontare tutto ciò che avverrà in quella che appare ormai una scontata occasione per sentire il profumo delle origini. E sembra che altri Comuni pure stiano pensando di rendere omaggio al ragazzino che ha vissuto a Torino e pian piano sta tornando nelle terre dei nonni.



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