Menopausa: dolori al ginocchio, ormone FSH, calo del desiderio

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di Laura Della Pasqua

1. Mi è venuto dolore al ginocchio. Meglio le infiltrazioni o la fisioterapia?

2. Quali esami del sangue fare per accertare la menopausa?

3. Non ho più voglia di fare l’amore. C’è rimedio?

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1. Mi è venuto dolore al ginocchio. Meglio le infiltrazioni o la fisioterapia?

L’osteoporosi conseguenza della menopausa per tante donne soprattutto con una vita poco attività e una dieta alimentare non equilibrata, si fa sentire sulle ginocchia. È qui che i dolori si manifestano in modo più o meno intenso. La domanda è se per la terapia è preferibile un trattamento fisioterapico o le infiltrazioni di acido ialuronico. Abbiamo girato il quesito al reumatologo e esperto di medicina manuale e riabilitazione, Fulvio Palombini. «Le ginocchia sono sottoposte a carichi importanti, spesso eccessivi dovuti al peso. Hanno una serie di strutture particolari come i due menischi che sono dischi molto sensibili e tendono a lesionarsi facilmente. Questa struttura è sostenuta dai legamenti e dalla muscolatura della gamba. Quando il ginocchio va in tilt per sovraccarico, subentra il quadricipite. Ma in una persona di età avanzata questo muscolo non è più potente come un tempo per cui il ginocchio non ha un ammortizzatore sufficiente a fare fronte al peso». Che fare? Palombini dice che innanzitutto bisognerebbe agire con la prevenzione. «Il tono muscolare va mantenuto con eserciti mirati prima di arrivare in età avanzata. Ma se non si è fatto nulla, allora la terapia è in due fasi: prima cercare di sfiammare l’articolazione con trattamenti fisioterapici come la tecarterapia o il laser. Poi si possono effettuare infiltrazioni endo articolari di acido ialuronico che serve ad aumentare il liquido tra le articolazioni. Non sono trattamenti risolutivi ma palliativi, per aiutare le ginocchia. Una volta risolta l’infiammazione, è opportuno rafforzare la muscolatura del quadricipite. Il corpo tende ad atrofizzarsi se non si interviene con l’attività fisica».

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2. Quali esami del sangue fare per accertare la menopausa?

La certificazione della menopausa avviene quando il ciclo manca per 12 mesi consecutivi. A volte, vicino a 50 anni, le mestruazioni cominciano a essere irregolari, possono saltare qualche volta e poi ripresentarsi. Questo non significa che l’età fertile sia finita, tant’è che i ginecologhi consigliano comunque di continuare con la pillola anticoncezionale per non incorrere in gravidanze indesiderate. Solitamente la menopausa è un processo graduale che inizia con una fase chiamata premenopausa o perimenopausa, tra 45 e 55 anni. Gli esami del sangue per accertare che non si è più fertili comprendono la misura dell’FSH, l’ormone ipofisario il cui aumento conferma il possibile inizio della perimenopausa. Il risultati del test devono essere interpretati attentamente, tenendo conto della fluttuazione mensile che tale ormone fisiologicamente presenta. La conferma diagnostica della menopausa viene stabilita tramite il riscontro di livelli di FSH costantemente elevati nel tempo associati a bassi livelli di estrogeni.

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3. Non ho più voglia di fare l’amore. C’è rimedio?

Numerose lettrici ci pongono il problema del quasi completo calo del desiderio con la menopausa. È un tema legato a diversi fattori. Innanzitutto, il crollo degli ormoni estrogeni provoca, tra gli altri effetti, la secchezza vaginale che può rendere i rapporti sessuali dolorosi. E già questa situazione scatena una sorta di inibizione al desiderio. C’è anche la trasformazione dell’orgasmo. La risposta orgasmica muta con l’avanzare dell’età anche se non scompare. L’orgasmo ha picchi meno intensi che in età fertile e una durata inferiore. Ma c’è soprattutto una spiegazione chimica. A partire da 40 anni c’è a un progressivo declino del testosterone e del DHEA. Questi ormoni maschili, assieme a quelli femminili, hanno molta importanza per il benessere psicofisico della donna. Il testosterone in particolare, è quello che fa partire la spinta al desiderio sessuale. La terapia ormonale sostitutiva restituisce in parte queste funzioni che vengono meno nel tempo, ma è comunque un farmaco che può avere effetti collaterali e controindicazioni e va assunto sotto controllo medico. Che fare? Prima di tutto va accettato il mutamento organico legato all’età. Il corpo cambia nel tempo e così pure il piacere sessuale. Questo però non vuol dire che cessa. L’orgasmo c’è anche in tardissima età, magari non più legato alla penetrazione ma alla stimolazione del clitoride. È una fase della vita in cui evolve il rapporto di coppia e si possono scoprire insieme nuove vie del piacere intimo.





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