Riecco l’Urban Center: riunita la cabina di regia che porterà al nuovo Puc

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AVELLINO – “Senza di voi non vado da nessuna parte”: l’assessore all’Urbanistica Marianna Illiano si è rivolta così ai rappresentanti degli ordini professionali che questo pomeriggio ha riunito nella chiesa del Carmine per parlare del nuovo Piano Urbanistico della città di Avellino. E’ così ripartito ufficialmente quell’Urban Center del Comune che negli ultimi anni era finito nel dimenticatoio e che ora riparte sotto forma di tavolo permanente al quale architetti, ingegneri, agronomi e geologi della provincia di Avellino porteranno le proprie proposte per disegnare la città del futuro.

Illiano li ha riuniti nella chiesetta che sorge affianco al Palazzo di Città come primo atto del lungo percorso di ascolto necessario per la stesura del progetto preliminare del Puc. Il tavolo permanente nei prossimi mesi avrà il compito di raccogliere le istanze, oltre che degli ordini professionali, anche del resto del territorio, a partire dai residenti e dalle esigenze, diverse, che verranno manifestate dai residenti delle varie zone che compongono il capoluogo, dai quartieri al centro storico. “Del resto – ha spiegato l’assessore Illiano – è questo il compito che mi ha dato il sindaco: mettere nero su bianco le concrete possibilità di intervento sul territorio, per disegnare una città dei cittadini”.

Una prima idea dalla quale partire la anticipa la stessa delegata all’Urbanistica (scelta dalla sindaca Nargi come parte di quella giunta ‘tecnica’ che deve far ripartire la macchina amministrativa dopo la batosta dell’inchiesta Dolce Vita): “Partiremo dal Parco del Fenestrelle – ha detto Illiano – per poi passare al Sistema dei Parchi della città e alla rigenerazione e riqualificazione di tutto il territorio. Un punto di partenza fondamentale dal quale si potrà poi partire per riconquistare a pieno il ruolo di capoluogo dell’intera provincia”.

Il tavolo guidato dall’assessore all’Urbanistica rimarrà sempre aperto e in questi mesi dovrà raggiungere alcuni risultati specifici: adeguamento del vecchio Piano, programmazione delle opere pubbliche, messa a punto di adeguati strumenti di mobilità sostenibile e micro interventi da realizzare nel brevissimo tempo. “Il tutto – ha annunciato la delegata – seguendo un parallelo calendario di attività da realizzare su tutto il territorio cittadino per accendere punti di ascolto e registrare le istanze del territorio. Quindi con focus group, passeggiate territoriali e convegni, per arrivare a tutti i residenti. E uno di questi convegni lo vorrò dedicare anche ad un argomento che non deve farci paura e del quale dobbiamo prendere serenamente coscienza: il terremoto. Lo so che è una ferita per tutta l’Irpinia, ma dobbiamo tornare a parlarne seriamente, senza retorica e concretamente”.

Proprio su quest’ultimo punto si è trovato un primo punto di contatto con uno degli altri partecipanti al tavolo, il presidente dell’Ordine degli architetti di Avellino Erminio Petecca: “Una delle proposte che il nostro ordine porterà sul tavolo dell’Urban Center sarà proprio quello di realizzare un censimento, un monitoraggio antisismico dei palazzi presenti in città, magari partendo dai condomini. Un’operazione che proponemmo anche alle amministrazioni precedenti e che magari sarebbe stato utile con l’introduzione del “bonus del 110 per cento”. La nostra idea era quella di effettuare sopralluoghi in tutti i condomini della città e di catalogarli con bollini da apporre accanto al portone di ingresso: dal bollino rosso per indicare quei palazzi con carenze strutturali o architettoniche fino al bollino verde per quei palazzi completamente in regola. Uno stimolo anche dal punto di vista del mercato immobiliare”.

Il dibattito si è poi animato quando si è toccato il tasto dei collegamenti interprovinciali ed interregionali, e quindi dei collegamenti ferroviari. Qui le posizioni divergono tra chi punta tutto sull’elettrificazione della tratta Salerno Avellino Benevento e chi, come per esempio lo stesso Petecca, guarda a Grottaminarda: “Credo che Avellino debba abbandonare la ferrovia Salerno-Napoli-Afragola e si debba piuttosto concentrare sulla necessità di agganciarsi alla Stazione Hirpinia e alla costruenda Piattaforma Logistica, da cui poi collegarsi ulteriormente al corridoio Napoli Bari. Solo così può recuperare la propria centralità”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’unico consigliere comunale di Avellino presente all’incontro, Fabio Liberale (della lista Siamo Avellino), che però avverte: “E’ un tema delicato. Solo su questo argomento ci sono già tre o quattro tavoli aperti. C’è chi vuole investire progetti e risorse sulla ferrovia Salerno-Avellino-Benevento; chi pensa addirittura ad un traforo sotto al Monte Partenio; chi punta sulla Stazione Hirpinia e chi sul prolungamento della ferrovia di Baiano. E ognuno di questi tavoli è scollegato dall’altro. C’è da lavorare”.



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