Alto Calore, si va verso l’omologa del concordato preventivo

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Nei prossimi giorni potrà arrivare la svolta decisiva per l’Alto Calore e per il suo futuro. C’è attesa per il via libera al concordato preventivo per l’azienda di Corso europa. Il giudice del tribunale di Avellino, sezione Fallimentare, Gaetano Di Guglilemo ieri ha ascoltato i vertici della società per comprendere gli effetti sulla società del secondo filone d’inchiesta aperta dalla procura di Avellino sui corsi di formazione fantasma Il tutto per scongiurare il fallimento dell’Ente idrico di Corsa Europa. Al momento è stato già ottenuto il parere positivo dai commissari della Curatela e la decisione è al momento riservata.

Dunque il piano di risanamento dell’Ente è possibile e potrà ottenere il via libera a breve. Omologa che consentirà di dare una boccata di ossigeno alle casse dell’Ente e di dare le prime risposte ai creditori. Il destino dell’Alto Calore non preoccupa soltanto la platea degli azionisti,i Comuni dell’Irpinia e di gran parte del Sannio, ma anche gran parte della pubblica opinione, che in questi anni ha chiesto il mantenimento della gestione idrica pubblica.L’attesa per l’omologa è legata anche e soprattutto alla licenza, che essa offrirebbe alla società pubblica, che con il ruolo di gestore del ciclo integrato potrebbe riprendere gli investimenti che solo il concordato può permettere all’Alto Calore. L’urgenza di provvedere ad una ristrutturazione radicale delle reti e degli impianti è ormai sotto gli occhi di tutti, al punto che, proprio nei giorni scorsi a Mirabella Eclano, la penuria d’acqua in provincia di Avellino è stata oggetto di discussione a margine del G7 dei Ministri dell’Interno.

“Si va verso l’omologa- ha confermatp l’amministratore unico Antonello Lenzi- del concordato preventivo, siamo fiduciosi che il tribunale a stretto giro sciogliere la riserva assunta ad esito della camera di consiglio di ieri. Abbiamo cercato di rispondere a tutti i rilievi e le considerazioni critiche sviluppare in questo biennio. Ci auguriamo che a stretto giro ci sia un provvedimento di omologa, anche perchè la società ha bisogno di rimettersi in piedi e proseguire il percorso già intrapreso per sviluppare la propria attività e corrispondere alle tante istanze che provengono dal territorio”.



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