Le rassicurazioni sulla crisi di maggioranza sono arrivate dalla diretta interessata: la sindaca Laura Nargi ha ammesso che nei giorni scorsi ci sono state delle fibrillazioni tra i gruppi di maggioranza, ma ha assicurato che sono rientrate. Resta da capire “perché” sono rientrate. C’è stato prima un errore di voto, poi una reazione dei festiani (che in pratica hanno chiesto l’esilio del Patto Civico), infine le dimissioni di chi ha commesso l’errore di voto in Commissione Bilancio (la consigliera di Siamo Avellino Antonella Coppola). E’ bastato questo ‘sacrificio umano’ a rasserenare gli animi tra festiani e nargiani? O c’è ancora da consumare l’ultimo atto, quello dell’esilio da imporre ai quattro consiglieri di maggioranza del Patto Civico? La risposta a questa domanda sarà svelata pubblicamente domani pomeriggio, quando si riunirà il consiglio comunale che deve approvare, pena la caduta dell’amministrazione, il Bilancio Consolidato.
Così come a inizio consiliatura il voto favorevole alle linee programmatiche del sindaco ha ufficializzato l’ingresso in maggioranza del Patto Civico, così domani un voto contrario al Bilancio Consolidato potrebbe ricollocare Rino Genovese e i suoi tre colleghi del Patto Civico (Sergio Trezza, Giuseppe Giacobbe e Gerardo Melillo) in minoranza, con buona pace dei due gruppi di maggioranza festiani: Davvero e Viva la Libertà. E anche in prospettiva futura sarebbero proprio questi ultimi due gruppi a beneficiarne maggiormente: vorrebbe dire che Nargi resta legata in maniera ancora più forte agli alleati della prima ora. E solo a loro. Un passo indietro rispetto al naturale cammino di una forza di governo che cerca invece di allargare il proprio consenso: sia per governare con più stabilità durante il mandato che per aumentare la base di consenso tra gli elettori.
Per queste ragioni (che si intersecano parallelamente e in maniera ancora più subdola sul piano della campagna elettorale per le prossime Regionali) sarà interessante osservare le mosse “pubbliche” e “ufficiali” che saranno compiute domani in consiglio comunale. Il Patto Civico al momento non avrebbe in realtà nessuna motivazione “ufficiale” a rompere l’alleanza con Nargi: l’accordo, non scritto, siglato al secondo turno delle Amministrative, prevede un “riconoscimento” al gruppo di Genovese quando ci sarà il rimpasto di giunta, e cioé quando agli assessori tecnici si sostituiranno quelli politici. Al momento potrebbero solo da rispondere all’anatema lanciato dai festiani. Ma rispondere non è obbligatorio, e peraltro non sempre è utile.