proprietà e come riconoscere le varie specie

0
10






Molto spesso i funghi passano inosservati. Anche perché per la maggior parte sono piccoli, molti addirittura invisibili, come i lieviti. Sono intorno a noi e perfino dentro di noi, nel microbiota dell’intestino. Esistono circa un milione e mezzo di specie nel mondo e tutte insieme pesano ben 12 giga tonnellate, mentre noi 8 miliardi di uomini arriviamo solo a 0,06. Mai sottovalutarli quindi, perché anche i più piccoli da vicino sono bellissimi e stranissimi.

«In effetti rappresentano un regno a sé stante. Si sono sviluppati circa un miliardo di anni fa, quando gli animali non erano ancora apparsi sul pianeta. C’erano solo i vegetali e con loro hanno creato un rapporto molto stretto. Per questo svolgono in natura un ruolo insostituibile», spiega la micologa Monica Fontanari.

I funghi hanno funzioni preziose

«Alcuni funghi decompongono residui vegetali e animali trasformandoli in terriccio fertile. Li conosciamo bene perché tutti quelli che si comprano al supermercato, per esempio gli champignon, appartengono a questa famiglia. Esistono perfino alcune specie che decompongono la plastica e che nel futuro potrebbero aiutarci a risolvere il problema dei rifiuti», prosegue la dottoressa Fontanari. «Altri, invece, creano dei legami con le radici degli alberi, aiutandoli ad assorbire acqua e sali minerali, rafforzandoli e proteggendoli dagli attacchi di muffe, batteri e insetti».

I più buoni da mangiare appartengono a questa categoria: per esempio, i porcini si legano ai castagni, agli abeti e ad altre specie di alberi. Ne fanno parte anche le micorrize che si comprano al garden center per dare sprint alle piante d’appartamento o da balcone. In effetti quello che vediamo e che cogliamo è solo il frutto, per così dire. Il vero fungo è un intreccio di filamenti sotterranei, chiamato micelio, una rete che percorre e collega interi boschi.

Cautela nel consumo

Per quanto ami i funghi, la micologa ci mette in guardia. «Le specie commestibili sono solo un centinaio ed è meglio essere molto cauti nel raccoglierli. Il fatto che contengano chitina, proprio come la corazza degli insetti, li rende poco digeribili e per questo consiglio sempre la cottura e un consumo moderato», sottolinea l’esperta. Per il resto, si segue il buonsenso. Per esempio, evitare di mangiare esemplari vecchi, impregnati d’acqua o contaminati da muffe e vermi.

Vanno raccolti in cestini aerati, per esempio di vimini, e conservati in frigorifero per pochi giorni, mai nella plastica, sempre per evitare il proliferare di muffe. Se si hanno dei dubbi rivolgersi a un micologo: tutti i servizi sanitari italiani hanno un ispettorato micologico dove recarsi per un consulto. Esiste anche una rete di 130 associazioni e gruppi, sparsi un po’ in tutta Italia. La capofila è la Associazione Micologica Bresadola. Vietato invece affidarsi alle app perché sono troppo imprecise.

Coltiva i funghi sul balcone

Preferisci i classici champignon, i più facili pleurotus o i salutistici shiitake? Oggi si coltivano tutti in piccole balle che contengono il micelio e tutti gli elementi nutritivi che servono alla crescita. La balla va messa in un luogo riparato dalle correnti d’aria e dal sole diretto, possibilmente un po’ umido.

La temperatura giusta è fra i 15 e i 25 gradi, quindi con il freddo va portata in casa. Non lasciare che la superficie si asciughi ma bagnala ogni giorno spruzzando l’acqua con uno spray. Il substrato diventerà sempre più bianco e dopo 15-30 giorni, a seconda delle specie, dalle fessure usciranno delle protuberanze che si trasformeranno in golosissimi funghi.

  • Come riconoscere un porcino

Di boleti ne esistono solo 4 specie in Europa e sono tutti funghi abbastanza grossi. Li riconosci perché sotto la cappella non hanno le lamelle ma una specie di spugna che nel caso delle varietà commestibili può essere bianca, giallastra o verde oliva. Qualsiasi altro colore è da evitare.

Osserva il gambo, i porcini hanno un reticolo piu’ o meno evidente che lo percorre, biancastro all’apice e più scuro sul fondo. Un altro indizio è la polpa stabilmente bianca, staccane un pezzetto, e verifica che non cambi colore. Assaggialo infine, il sapore deve essere delicato, se è amaro o acre è sempre da evitare.

  • Come riconoscere un finferlo o galletto

300531Il suo vero nome è Cantharellus ed è un complesso di 8 specie diverse, ma tutte caratterizzate da una certa carnosità e da gambo e cappello pieni. Sono abbastanza facili da identificare. Il colore, per lo più giallo o al limite biancastro, è molto caratteristico, anche se a volte è pigmentato da tonalità lillaametista.

La classica forma a imbuto è facilmente riconoscibile, ma non sono gli unici ad averla. Anche in questo caso è sotto la cappella che bisogna guardare per essere sicuri. Qui, invece delle lamelle ci sono delle venature, chiamate anche pseudolamelle o pliche, perché assomigliano a delle pieghe.

  • Come riconoscere una mazza di tamburo

300533Il nome descrive perfettamente il fungo da giovane, quando la cappella non è ancora aperta. I micologi lo chiamano Macrolepiote procera, e lo considerano un fungo di taglia medio-grande. Purtroppo può essere confuso con altre specie, alcune velenose.

L’importante in questo caso è osservare il gambo: deve avere una forma a bulbo alla base, essere decorato da zebrature brune e avere un anello evidente che si può far scorrere sul gambo senza romperlo. La cappella ha delle specie di squame brune e sotto si vedono le lamelle bianche, mentre la polpa resta bianca dopo il taglio.

Fai la tua domanda ai nostri esperti


















Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here