Nostra signora dei fulmini, nel noir di Piacci Napoli e le sue contraddizioni

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“Il corpo di Napoli è proprio come la città: stratificato, insospettabile, tenuto in piedi dai cocci delle vite precedenti”. E’ l’idea da cui muove Giancarlo Piacci, storico liberaio del centro storico di Napoli, autore di “Nostra signora dei fulmini” . Il romanzo sarà presentato il 9 novembre, alle 17, alla Biblioteca Provinciale. A discuterne Maria Chiara Pizza ed Edmondo Lisena.

Ritroviamo tra le pagine del romanzo Vincenzo Cocchiara, già autore di “Santi d’argento”. Vive a Bacoli con Irene, fotografa e insegnante, e grazie al pescatore Antonio, suo buon amico, è entrato nella cooperativa dei pescatori locali. Ma la cooperativa entra in crisi quando una ditta internazionale, la Dinamic Sea, lancia un progetto per la ristrutturazione del molo e la creazione di vasche per l’itticoltura. I pescatori si dividono sull’adesione a questo cambiamento di vita. Marco il Madonnaro viene ritrovato cadavere in una vasca di piscicoltura: ha la testa mozzata e divorata dai pesci e poco dopo la stessa sorte capita ad Adil, uno dei più convinti sostenitori della Dinamic Sea. Mentre Incoronato, il capo della squadra mobile, inserisce Vincenzo nella lista dei sospettati, il giovane viene contattato da Giovanni e Bart, sue vecchie conoscenze fuggite dal carcere di Poggioreale per portare a termine una vendetta. Un noir che accompagna i lettori tra le vie di Napoli, esplorando i dolori e le contraddizioni di una città molto bella e molto tormentata.



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