la lotta dell’Angelo come metafora del conflitto tra identità e diversità – Corriere dell’Irpinia

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Rosa Bianco

L’incontro organizzato l’ 8 Novembre, presso il Centro di Ricerca Biogem di Ariano Irpino, per la presentazione del libro “I volti dell’Avversario. L’enigma della lotta con l’angelo” del filosofo Roberto Esposito, è stato molto più di una semplice conferenza: è stato un’opportunità unica di crescita intellettuale e culturale, una vera e propria lezione di vita per le nuove generazioni. La presenza di docenti e studenti del Liceo Parzanese ha testimoniato l’importanza di iniziative, che favoriscono il confronto con temi complessi e profondi, capaci di stimolare riflessioni sul nostro modo di essere nel mondo e sul significato delle nostre relazioni con l’altro.

L’opera di Esposito, che affronta il tema della lotta con l’angelo come metafora del conflitto tra identità e diversità, rappresenta un richiamo forte alla necessità di interrogarsi sui fondamenti della nostra esistenza, sulla natura delle nostre convinzioni e su come ci rapportiamo con l’alterità. La filosofia, in questo caso, si rivela uno strumento fondamentale per la comprensione del mondo, un veicolo che ci permette di avventurarci oltre le certezze quotidiane e di sfidare le idee preconfezionate. Questo tipo di riflessione non è solo appannaggio degli esperti o degli accademici, ma deve essere reso accessibile anche a chi, come gli studenti, sta iniziando a costruire il proprio orizzonte di pensiero.

La discussione sull’identità e la diversità è tanto più importante in un’epoca come la nostra, segnata dalla globalizzazione, dai flussi migratori, dai conflitti culturali e dall’emergere di nuove forme di esclusione. I giovani di oggi sono chiamati a confrontarsi con un mondo in cui la diversità non è più una condizione marginale, ma una realtà quotidiana che incide profondamente sulle dinamiche sociali, politiche e culturali. Comprendere il senso di tale conflitto e la sua dimensione filosofica significa dotarsi di strumenti, per navigare la complessità del presente e per contribuire in modo consapevole alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.

Da una prospettiva pedagogica, l’esperienza vissuta dagli studenti del Liceo Parzanese evidenzia quanto sia fondamentale per una scuola moderna e attenta alla formazione umana dei giovani, aprire spazi di confronto con la cultura viva. Non è sufficiente insegnare ai ragazzi le discipline in modo tradizionale, ma è necessario, al contrario, invitarli a porsi domande, a mettersi in discussione, a vedere oltre il presente. La scuola, come luogo di crescita e di formazione, ha il compito di guidare i giovani non solo a conoscere il mondo, ma a interrogarsi sulle sue contraddizioni, sulle sue ombre, sulle sue potenzialità. In tal senso, partecipare a eventi come quello alla Biblioteca Biogem rappresenta un momento di arricchimento, che va ben oltre la mera acquisizione di nozioni: è una vera e propria scuola di pensiero.

La presenza di relatori di alto livello come Roberto Esposito, Aldo Schiavone e Ortensio Zecchino, insieme ad altri intellettuali e ricercatori, come Michele Farisco, Narareno Carusi e Cristiano Colangelo, ha offerto ai ragazzi un modello di pensiero critico e di competenza, ma anche di umiltà e di apertura intellettuale. I giovani hanno avuto l’opportunità di ascoltare e interagire con chi ha dedicato la propria vita alla riflessione filosofica, ma anche con chi opera nel campo della ricerca scientifica, come il professor Zecchino, rendendo visibile il legame indissolubile tra filosofia, scienza e arte. Questo tipo di incontro, dove le discipline si incontrano e si confrontano, apre la mente e stimola quella curiosità, che è il motore della conoscenza.

Il Centro Biogem, sotto la direzione di Ortensio Zecchino, svolge dunque un ruolo fondamentale nel panorama culturale, offrendo occasioni di crescita intellettuale, che non solo arricchiscono il singolo, ma contribuiscono a creare una comunità più consapevole e riflessiva. La filosofia, la scienza, la cultura in generale, non devono essere separati dalla vita quotidiana, ma devono essere resi strumenti di comprensione della realtà che ci circonda. L’invito rivolto al Liceo Parzanese e la partecipazione attiva degli studenti sono un segnale positivo di come la scuola, la cultura e la comunità possano interagire in modo proficuo, creando una rete di pensiero che arricchisce e forma le future generazioni.

Eventi come questo rappresentano un’occasione unica, per far crescere i giovani non solo intellettualmente, ma anche come cittadini consapevoli, pronti ad affrontare le sfide del mondo, con strumenti critici e una visione più ampia delle questioni fondamentali, che definiscono la nostra esistenza. La filosofia non è un sapere elitario, ma una pratica che deve permeare ogni ambito della vita. Ed è in questo spirito che iniziative culturali come quella organizzata dalla Biblioteca Biogem sono fondamentali, per la crescita di una società che, pur nella sua diversità, sa riconoscere la comune umanità che ci unisce.



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