Emergenza, non esiste una terza via

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Il coronavirus non è stato ancora sconfitto. Nel mondo aumentano i focolai e si continua a morire. Anche da noi l’emergenza non è passata. Nascono muovi focolai e in questi giorni i contagi aumentano quasi a far presagire una nuova impennata in autunno, come temono alcuni virologi. Per motivi di sicurezza sono state chiuse le discoteche, improvvidamente riaperte ne vietate le movide e i luoghi di assembramento. Il Governatore della Campania, De Luca, minaccia di vietare di nuovo l’ingresso in Campania per coloro che vengono da fuori regione. Le scuole, però, devono essere riaperte. Non possono rimanere ancora chiuse ed il Governo assicura che riapriranno il prossimo 15 settembre con tutte le misure di sicurezza necessarie. A tal fine sono stati commissionati milioni di banchi singoli e spostabili e assunti, seppur a tempo determinato, decine di migliaia di operatori scolastici (docenti, bidelli, personale di sostegno) e sono in procinto di essere emanate le disposizioni per rendere il più possibile sicura la partecipazione degli alunni a cominciare da quelli delle elementari. Per Salvini, invece, che è in continua campagna elettorale sulle spiagge di mezz’Italia, la scuola è un lager, attirandosi l’ira di mezz’Italia democratica. Per il ministro della Pubblica Istruzione e per moltissimi italiani, Salvini non dovrebbe sparare cazzate del genere anzi dovrebbe leggere e studiare la storia e l’economia per alcuni anni tanto per fari un minimo di cultura. A pensare che simili personaggi si preparerebbero a governare il Paese, cadono le braccia e rendono problematico il nostro futuro Intanto la pandemia ha buttato giù l’econo – mia che non aveva mai conosciuta una crisi di tale gravità, superiore a quella del 1929. Il PIL è crollato, la disoccupazione aumentata come il debito pubblico, che in un modo o nell’altro dovremo pur pagare. Molte aziende e attività commerciali non hanno riaperto e non sono in grado di riaprire. Gli aiuti finanziari e la Cassa integrazione non possono durare in eterno e, se l’economia non riparte, l’Italia sarà emarginata e finirà fuori dall’Eu – ropa e dal resto dalle nazioni che camminano con una marcia in più. La posta in palio è altissima e il Paese si giocherà il futuro nei prossimi mesi. Secondo molti opinionisti il Presidente Conte potrebbe essere un nuovo De Gasperi, che prese in mano l’economia dopo la sconfitta e pose in atto le basi della crescita e dello sviluppo o colui che sancirà il definitivo tracollo. Certo da solo non ce la potrà fare ma il suo destino politico è legato a quello dell’Italia. La situazione fa tremare le vene ed i polsi ma dovrà, comunque, tentare. Il clima non è favorevole, la maggioranza appare sfilacciata e non all’altezza del compito che il destino le ha assegnato I loro leader sono mediocri, se non incapaci, e si comportano come se non avessero compreso il compito e la sida che hanno davanti. Alcuni, poi, e non solo gli irresponsabili Salvini e Meloni, ma anche Renzi, mezzo M5S e mezzo PD e alcuni partitini minori, fanno ancora i giochetti e non si rendono conto di giocare allo sfascio. L’Europa ci darà molti aiuti finanziari a patto di un serio e analitico piano di sviluppo. Il governo sarà in grado di farlo e di vincere le resistenze dei soliti poteri forti e delle molte corporazioni che inquinano il Paese? Questa è la scommessa. Se conte riuscirà a portare il Governo su queste posizioni e a varare una serie di riforme radicali (fisco, Scuola, burocrazia, lavoro) il suo futuro politico e quello dell’Italia saranno possibili, Se invece fallirà il degrado sarà irreversibile e pure il suo futuro. Il clima politico, lo sfilacciamento della maggioranza la divisione del Paese non giocano a suo favore. Il pessimismo è d’obbligo e la fiducia nello stallone “Italia” sempre più esile. Conte non ha nulla da perdere: trovi il necessario coraggio per parlare chiaro agli italiani e pungoli pubblicamente i partiti a fare le riforme non guardando in faccia nessuno e sapendo che ci saranno opposizioni feroci di coloro che non vogliono cedere un’unghia dei privilegi acquisiti e sono spalleggiati dalla solita stampa di supporto! Non c’è una terza via. Purtroppo!

di Nino Lanzetta



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