Abrasione corneale: cos’è, sintomi, cause, soluzioni

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Basta un soffio sugli occhi per stimolare la chiusura veloce delle palpebre. Questo riflesso involontario è dovuto alla particolare struttura della cornea, la membrana trasparente che ricopre la parte anteriore dell’occhio, densamente innervata e sensibile a tutti gli stimoli esterni. Vista la sua estrema delicatezza, è facile che la cornea venga traumatizzata.
«Questo tessuto nobile è il più trasparente del corpo umano ed è organizzato in strati: quello più superficiale, il cosiddetto epitelio corneale, è una sorta di mantello leggero, composto da tante “mattonelle” che devono stare l’una accanto all’altra, come in un parquet», spiega il professor Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia presso l’Università Statale di Milano. «Per svariati motivi, questo parquet può danneggiarsi in alcuni punti e creare problemi, di solito privi di conseguenze».
Ed ecco che si può parlare di abrasione corneale.
 

Quali sono le cause dell’abrasione corneale

L’abrasione corneale si presenta a seguito di un trauma, si complica raramente e nella maggior parte dei casi si risolve completamente nell’arco di pochi giorni.

Tipicamente, l’occhio si può “graffiare” per una pluralità di cause. «La più comune è l’abuso delle lenti a contatto», evidenzia il professor Nucci. «Quando si indossano per troppo tempo, l’occhio si asciuga e va incontro a ipossia, cioè va in carenza di ossigeno. A quel punto, le mattonelle dell’epitelio corneale possono saltare e si inizia ad avvertire una fastidiosa sensazione di corpo estraneo, come se nell’occhio fosse presente un ciglio o un granello di sabbia».

Un’altra causa di abrasione corneale è il contatto accidentale con qualcosa che colpisce l’occhio: può essere l’unghia di una mano, il ramo di un albero, il bordo di un foglio di carta, lo spigolo di un tavolo o una scheggia di legno. «A volte basta del pulviscolo presente nell’aria oppure un minuscolo frammento di ruggine che si stacca da un binario mentre siamo in attesa alla stazione», evidenzia l’esperto.

Quali sono i sintomi dell’abrasione corneale

Una fastidiosa e persistente sensazione di corpo estraneo nell’occhio è il principale sintomo dell’abrasione corneale, a cui spesso si accompagnano arrossamento, lacrimazione e fotofobia, un’intolleranza anormale alla luce.

«Se nell’arco di 24 ore dal trauma non notiamo un netto miglioramento, è bene consultare un oculista», raccomanda il professor Nucci.

Abrasione corneale: come si fa la diagnosi

La diagnosi di abrasione corneale viene confermata tramite la biomicroscopia con lampada a fessura (il microscopio normalmente usato durante le visite oculistiche).

Prima vengono instillate delle gocce oculari contenenti fluoresceina, una sostanza di colore giallo-arancione che viene poi eccitata da un filtro blu-cobalto presente nella lampada. «Questo consente di evidenziare le eventuali lesioni presenti sulla cornea», spiega Nucci.

Come si cura l’abrasione corneale

Fortunatamente, l’epitelio corneale ha una grande capacità rigenerativa, un po’ come accade alla pelle dopo una ferita. «Nell’arco di 24-48 ore, le sue mattonelle si sistemano da sole e l’abrasione corneale si risolve completamente, senza lasciare alcun segno», assicura il professor Nucci.

Fino a qualche tempo fa, quando il paziente giungeva in pronto soccorso, era piuttosto usuale mettere una benda sull’occhio, da mantenere per 1-2 giorni.

«Oggigiorno si tende a evitare questa procedura, perché sappiamo che l’occhio dovrebbe restare sempre aperto: per esempio, uno strabismo latente potrebbe palesarsi a seguito di un’occlusione prolungata», tiene a evidenziare l’esperto.

Dunque, cosa si può fare per favorire la guarigione? «Viene posizionata una lente a contatto protettiva che funziona come un bendaggio, perché non fa percepire il fastidioso graffiamento e nel frattempo consente all’epitelio corneale di ripararsi».

Abrasione corneale, quali sono le complicanze

Anche se raro, un eventuale pericolo è rappresentato dalle infezioni, che a livello di cornea sono particolarmente insidiose.  «Possono lasciare cicatrici, dette leucomi o nubecole corneali: se queste coinvolgono lo stroma, lo strato più spesso e più importante per la stabilità della cornea, si può arrivare a una riduzione della capacità visiva», avverte Nucci.

«Qualora l’infezione si estenda al punto da compromettere in modo irreversibile la trasparenza della cornea o rendendola molto irregolare oppure a rischio di perforazione, si può arrivare alla necessità di un trapianto corneale».

Ecco perché – seppure comuni e generalmente benigne – le abrasioni corneali non vanno mai sottovalutate né gestite in maniera autonoma, ma sempre trattate sotto la guida di un oculista, che all’occorrenza potrebbe consigliare l’applicazione di gel oculari, unguenti antibiotici o altri rimedi.

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