Il Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (Si.N.A.P.Pe) ha effettuato una visita presso la Casa Circondariale di Avellino insieme all’ l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Alberico Gambino. L’iniziativa ha avuto come obiettivo principale il monitoraggio delle condizioni logistiche e strutturali del penitenziario, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla funzionalità degli ambienti di lavoro, senza interferire con le operazioni quotidiane dei reparti.
La delegazione del Si.N.A.P.Pe, composta dal Consigliere Nazionale Daniele Maurizio Giacomaniello, dal Segretario Regionale Orlando Scocca e dal Segretario Locale Angelo Fachin, ha avuto l’opportunità di esaminare a fondo gli spazi dell’istituto, verificando personalmente le criticità emerse negli ultimi mesi. Al termine della visita, i rappresentanti del sindacato hanno incontrato la direttrice della Casa Circondariale e per discutere delle difficoltà operative e tracciare possibili soluzioni dell’istituto e delle possibili soluzioni.
L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Alberico Gambino,al termine della visita ha evidenziato per il carcere irpino una situazione che richiede interventi urgenti: “Il carcere di Avellino presenta carenze significative in termini di fondi, personale e infrastrutture. Ho parlato con la direttrice e il comandante e farò da portavoce presso il Ministero per rappresentare questa difficile realtà. Siamo consapevoli della sensibilità della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro Carlo Nordio verso queste tematiche, e confido che possano essere intraprese azioni concrete”.
Anche il Segretario Regionale Orlando Scocca ha evidenziato criticità ancora in atto. “Abbiamo sollecitato questa visita per portare l’attenzione della politica su una realtà complessa come quella di Avellino. Siamo soddisfatti che si stiano intraprendendo passi concreti, come l’assegnazione di nuovo personale. Riteniamo cruciale stabilizzare la direzione e il personale di supporto, attualmente temporanei”. “Al momento ci sono due persone dove ce ne vorrebbero dieci. Questo crea un sovraccarico di lavoro insostenibile per i colleghi”. L’assegnazione delle 35 nuove unità di personale, attesa entro fine mese, rappresenta una prima risposta alle difficoltà legate all’organico. Parallelamente, la chiusura temporanea di alcune sezioni, dovuta a lavori strutturali, ha ridotto la popolazione carceraria a circa 520 detenuti rispetto ai 630 precedenti. Questo ha consentito una parziale riduzione della pressione operativa, ma non ha eliminato le criticità legate alla gestione quotidiana”.
L’attenzione dell’amministrazione si concentra anche sui recenti trasferimenti dopo gli episodi di violenza, che hanno visto
“È fondamentale evitare che vengano colpiti gli agenti in prima linea come capri espiatori per problemi sistemici. Bisogna lavorare insieme per migliorare l’intero sistema”