E’ uno dei capolavori di Eduardo, capace di raccontare il rapporto tra tradizione e società. Va in scena il 28 e 30 dicembre, alle 20, al Polo Giovani, Natale in casa Cupiello, nell’allestimento della compagnia teatrale ATLAS, in collaborazione con la Diocesi di Avellino, La vicenda esplora temi come l’amore, la crisi familiare e il contrasto generazionale, i conflitti familiari. Portata in scena per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli (oggi cinema Filangieri), il 25 dicembre 1931, Natale in casa Cupiello segna di fatto l’avvio vero e proprio della felice esperienza della compagnia del “Teatro umoristico i De Filippo”, composta dai tre fratelli.
Luca Cupiello prepara il suo presepe, nonostante il disinteresse della moglie Concetta e del figlio Tommasino, “Nennillo”, come lo chiama la madre, un giovane apatico che passa gran parte della giornata a dormire e a litigare con lo zio Pasqualino, che lo accusa – a ragion veduta – di ripetuti furti ai suoi danni. L’atmosfera natalizia è resa ancor più pesante dalla crisi matrimoniale di Ninuccia, altra figlia della coppia, che ha deciso di lasciare il marito Nicolino, agiato commerciante per stare con Vittorio, il suo amante che, amico di Tommaso, rimedia un invito per il pranzo della Vigilia. E proprio durante il pranzo i due rivali si incontrano e si scontrano, rovinando la festa al povero Luca. Il Natale che dovrebbe celebrare la famiglia si fa rivelatore di ipocrisie, conflitti e tensioni
Impossibile dimenticare i personaggi come Lucariello che si isola dalla realtà e che a sua volta ne viene isolato. La comunicazione tra i personaggi risulta impossibile, Luca Cupiello non riesce a instaurare mai nessuna vera forma di dialogo; circondato da molte persone sarà sempre più solo, estraneo alla propria famiglia. Interessantissime le spie linguistiche, individuate da Anna Barsotti, che testimoniano questo isolamento