il trucco per riavere uno sguardo fresco

0
13






di Beatrice Serra

Anche lo sguardo è una questione d’età. A tradire gli anni che passano ci pensano palpebre “pesanti” e linee sottili che, a ben vedere, condizionano la freschezza del viso. Cosa ci possiamo fare? Niente è una parola che non si può sentire di questi tempi. Perché, dove non arriva la skincare, interviene il trucco “furbo” per le over 50 ad accendere lo sguardo della luminosità perduta, di cui tutto il volto ne beneficia a piene mani. Possiamo ridare smalto a colpi di ombretti e pennelli alla zona occhi con i consigli di Nicoletta Pinna, famosa make up artist.

Nicoletta, a che mood dobbiamo puntare dopo gli anta?

A non coprire con strati di trucco rughe e segni dell’età, questo appartiene a una moda passata. Il maquillage più attuale punta a esaltare la bellezza naturale che, dopo i cinquant’anni, significa dare luminosità allo sguardo e all’incarnato.

Quali sono i difetti dello sguardo da un certo punto in avanti?

A parte il contorno occhi segnato (zampe di gallina, occhiaie e borse), il problema più comune è che l’occhio progressivamente diventa “incapucciato”, per il cedimento della palpebra superiore che tende a ricadere verso il basso: così, gli occhi sembrano più piccoli e con una forma all’ingiù. L’obiettivo del make up è, quindi, aprire e sollevare la zona perioculare.

Come si inizia a dare tono?

Con il correttore, sempre in scarico: basta usare una punta di prodotto (meglio fluido che ha un effetto coprente morbido) e nascondere con un pennellino sottile le occhiaie e, poi, sfumarlo leggermente sulla palpebra per avere una base di colore uniforme che migliora il lavoro che faremo con ombretti e matita. La base occhi, comunque, dev’essere impercettibile: quando è troppo, il correttore è un flash di vecchiaia anziché di giovinezza.

Nelle tante palette di ombretti disponibili, la scelta della cinquantenne dove dovrebbe cadere?

In un giusto mix di tonalità opache e satinate che giocano a favore di luminosità e profondità dello sguardo. I colori migliori sono quelli neutri, tutta la gamma dei marroni e dei beige è perfetta. Sì, comunque, anche ai bronzer come a tocchi di rosa che illuminano. Però delicato come il pesca, mentre tutte le nuance che virano al rosso sono bandite, al pari di grigio, nero e blu scuro. Stiamo anche alla larga dal bianco, dai colori accesi e dalle texure perlate: hanno il limite di enfatizzare le piccole rughe che si formano sulle palpebre.

Poi, come si procede?

Non c’è da fare niente di complicato. Una volta preparata la base, si prosegue con la tecnica dell’eyecountouring. Con un pennello a punta rotonda, prendiamo un po’ di ombretto marrone tenue (o bronzer) opaco e deliniamo sia la piega palpebrale che l’angolo esterno, sfumandoli verso l’alto. Mentre l’ombretto più chiaro (beige, champagne o rosa) satinato va messo sul resto della palpebra mobile. Quindi, si traccia una riga sottile di matita marrone più o meno scura (morbida e non troppo grossa) lungo la rima ciliare superiore, prima da sfumare e poi ripassare con un pennello a goccia sempre con l’ombretto marrone, anche fino a metà della rima inferiore. Sempre con mano leggera: dopo una certa età bisogna dire basta al make up grafico e all’eyeliner, soprattutto se evidente. È il trucco sfumato, che allarga lo sguardo e lo tira su, quello ok.

Il mascara è essenziale?

Certo, a qualsiasi età dona profondità e intensità agli occhi. Anche qui, però, senza strafare con l’effetto extrabold: il mascara pro-giovinezza non ha una formula volumizzante ma incurvante e allungante che dà un risultato lifting allo sguardo ed è più elegante e discreto. Colore giusto? Il nero è intoccabile, si sa, il marrone è un must per un’allure sobria e naturale, soprattutto se i capelli sono chiari. Entrambi da passare sopra e sotto.

E le sopracciglia, che fare?

Delineate e truccate, irrigidiscono sempre, e l’esito freschezza scompare in un attimo! Vanno pettinate leggermente verso l’alto e fissate con un mascara o gel per sopracciglia trasparente. E quei buchi tra un peletto e l’altro, si riempiono con la matita (di un tono più chiaro del colore naturale, ma sempre marrone) o anche con la tintura che uniforma l’insieme.


















Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here