Regionali, il Biodigestore della discordia tra cialtroni e castronerie – IL CIRIACO

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Quando il Presidente dell’Ato Rifiuti, Valentino Tropeano, dice che si aspettava che lo scontro sul Biodigestore diventasse l’unico argomento dei questa campagna elettorale segna una rete a porta vuota. Quello che non è piaciuto, e anche parecchio, è il tono che il sindaco di Montefredane ha usato per bacchettare candidati ed esponenti politici che hanno espresso la loro contrarietà alla realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dell’umido a Chianche. Tropeano è un sindaco, quindi un rappresentante delle istituzioni, e per questo dovrebbe mantenersi, anche nei toni, sui binari del garbo istituzionale nonostante sia evidente, e per certi versi pure comprensibile, la crescente insofferenza con la quale il sindaco di Montefredane prova a chiarire, ogni qualvolta sia necessario, che gli allarmismi su Chianche sono ingiustificati. In questa occasione, però, è andato decisamente oltre perché definire “cialtroni della politica” tutti quelli che non la pensano come te non è certo tra quelle cose che un sindaco può mettere a curriculum. Magari sarebbe stato utile convocare un’assemblea dei sindaci allargata ai candidati per spiegare, con termini esclusivamente “istituzionali”, ciò che Tropeano ha inteso dire, in maniera molto ruvida, nella nota inviata nella tarda mattinata. Il presidente dell’Ato (individuato dai partiti e votato anche dai sindaci, quindi pure da qualche “cialtrone”) non può negare che su Chianche si sia deciso, esperti o meno, con troppa fretta (perché non aspettare il voto?) e che alcuni passaggi non siano ancora del tutto chiari. Non solo. Anche l’accusa rivolta nei confronti di chi, servendosi della protesta, pensa di mettere in discussione la gestione pubblica assomiglia molto ad una caccia alle streghe. E poi non sempre l’equazione pubblico uguale trasparenza ed efficienza risulta verificata. Se poi la memoria non ci inganna anche lo stesso Presidente dell’Ato, qualche mese fa, si manteneva sul vago rispondendo alle domande sul futuro della gestione del servizio (e qualche perplessità su Irpiniambiente, francamente, resta). Vogliamo augurarci che Tropeano comprenda l’errore commesso e lasci perdere certe terminologie: glielo impone il ruolo che occupa e la delicatezza di una vicenda che, per quanto si sforzi di spiegare nel dettaglio, impatta profondamente su un pezzo di territorio (Nimby o non Nimby) e sulla quale era fin troppo scontato prevedere uno scontro in campagna elettorale.

P.S.: a parziale scusante di Tropeano va detto che, nelle scorse settimane, abbiamo anche noi ascoltato delle sesquipedali castronerie sul Biodigestore. Roba da far cadere le braccia, però non fino al punto da prendercela con un cialtrone.



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