Sarà la Cattedrale, di Sant’Angelo dei lombardi ad accogliere domani pomeriggio, alle ore 18.00, la celebrazione inaugurale del Giubileo, presieduta dall’arcivescovo Pasquale Cascio. Le celebrazioni proseguiranno il 3 gennaio nella Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, il 4 gennaio, alle 18, nel Santuario San Gerardo a Maiella a Materdomini, il 5 gennaio, alle 11.30, nella concattedrale di Bisaccia, il 6 gennaio nella Concattedrale, di Conza della Campania, il 7 gennaio , alle 18,nel santuario del Buon Consiglio di Frigento, l’11 gennaio, alle 18, nel santuario di San Francesco a Folloni a Montella, il 19 gennaio, alle 11, nella Concattedrale di Nusco, il 25 maggio, alle 17, nel santuario del SS. Salvatore a Montella.
E’ il vescovo Cascio a porre l’accento sul valore di cui si carica Il Giubileo che invita tutti ad essere ‘Pellegrini di Speranza”: “Se lo scorso Giubileo aveva l’obiettivo di far conoscere le aree interne, promuovendo percorsi che si affiancassero al pellegrinaggio a Roma, questa volta il grande evento religioso del 2025 diventa l’occasione per dare nuova linfa al cammino di fede dei nostri territori, portare avanti il lavoro legato al percorso sinodale che si è snodato attraverso tavoli e incontri e riaffermare la centralità di aree considerate tradizionalmente ai margini, come l’Irpinia, perchè diventino laboratori di idee e spiritualità. Il punto di partenza può essere rappresentato dalla valorizzazione dei cammini della nostra diocesi, dal percorso micaelico al cammino di Guglielmo, che unisce Montevergine e il Loreto, attraversando Campania, Puglia e Basilicata, che cominciano a richiamare un crescente numero di pellegrini”. Chiarisce come “Il Giubileo vuole essere, come ha ribadito il Papa, un’occasione di riscatto per le fasce sociali svantaggiate, di qui l’importanza di garantire a chi vive una condizione di disagio la possibilità di ripartire. Non dimentichiamo che lo scorso Giubileo era stata l’occasione per lanciare l’invito ai paesi ricchi a condonare i debiti dei paesi poveri. Diventa importante continuare lungo questa strada, dando voce alle aree interne, restituendo loro una piena attenzione che diventi legislazione differente. E’ chiaro, infatti, che i nostri territori hanno esigenze diverse da quelle delle aree urbanizzate. Dobbiamo partire dalla consapevolezza che la fragilità può diventare potenzialità nel momento in cui qualcuno si prende cura di noi”