Cassino, mazzette per superare la prova Tfa: indagata avellinese risponde al gip

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Sono iniziati stamattina agli interrogatori per gli indagati nell’inchiesta sui concorsi per l’abilitazione all’insegnamento di sostegno che si sono svolti all’Università di Cassino.

Ci sono anche tre irpini, aspiranti concorrenti residenti tra Montoro, Atripalda e Avellino tra gli indagati nell’inchiesta di Guardia di Finanza e Procura di Cassino che ha scoperto un giro di mazzette per avere in anteprima le domande della prova preselettiva svolta  nel 2023. Lo scandalo scoppiato due giorni fa, quando sono scattati gli arresti di  due docenti dell’università di Cassino ed il titolare di una scuola privata di formazione con sede a Sora, mentre un direttore dell’ateneo è indagato: gli arrestati sono accusati, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.  E questa mattina sei dei 27 indagati sono stati ascoltati dal GIP del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, tra cui  anche una donna di avellino, difesa dall’avvocato Fabio Tulimiero, che  ha chiarito la sua posizione, dichiarandosi estranea a ogni vicenda corruttiva. L’ indagata ha fornito al giudice per le  indagini preliminari  una versione  diversa  rispetto alla tesi accusatoria formulata dagli organi inquirenti.

Nella stessa mattinata sono stati sentiti altri 5 indagati. Tre di questi hanno preferito non rispondere alle domande del GIP. La decisione per l’emissione o meno delle misure avverrà tra qualche giorno.



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