Con una mossa tattica la minoranza consiliare ha fatto saltare la presentazione della nuova giunta Nargi, prevista nel consiglio comunale di questa sera: ha abbandonato l’Aula e ha fatto venire meno il numero legale, facendo saltare anche l’ingresso in Assise dei sette nuovi consiglieri di maggioranza (5 di Davvero, 1 di Siamo Avellino e 1 di Viva la Libertà). I nuovi assessori sono comunque già in carica dal 9 gennaio scorso, ma questa sera sarebbe stato il loro debutto ufficiale in consiglio comunale. Il blitz è scattato subito dopo l’ora riservata alle interrogazioni consiliari, durante la quale c’è stato un minimo dibattito su diverse questioni (una tra tutte quella del terzo casello autostradale, in mancanza del quale – ha proposto il consigliere di Per Avellino Amalio Santoro – si potrebbe pensare ad una drastica riduzione del pedaggio nel tratto avellinese tra i due caselli di Av Ovest e Av Est), e poi, quando si è trattato di dare il via al consiglio comunale vero e proprio, ha preso la parola Rino Genovese: ha annunciato l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni (collocandosi quindi, per la prima volta ufficialmente, al di fuori della maggioranza) e ha chiesto la verifica del numero legale.
IL COLPO DI CODA DELLA MINORANZA CONSILIARE
A quel punto, erano ormai le 17:35, dei 23 consiglieri presenti all’inizio della seduta, ne erano rimasti solo 14, insufficienti per garantire il numero legale. Seduta sciolta e rinviata alla seconda convocazione, che ci sarà il 27 gennaio prossimo: da quel momento in poi sarà difficile che l’opposizione abbia nuovamente i numeri per mettere in difficoltà la maggioranza. Quello di questa sera, in pratica, è stato un ultimo colpo di coda, un canto del cigno: fino a che reggerà la tregua armata tra il gruppo Siamo Avellino della sindaca Laura Nargi e i due gruppi che fanno riferimento all’ex sindaco Gianluca Festa, sarà difficile scalfire la loro soverchiante maggioranza numerica.
LA SINDACA NARGI: HANNO IMPEDITO LO SVOLGIMENTO DEL CONSIGLIO, QUESTO E’ L’ALTO SENSO DELLE ISTITUZIONI CHE HANNO LE OPPOSIZIONI
“I consiglieri dell’opposizione – ha poi dichiarato la sindaca a margine dell’Assise – hanno impedito lo svolgimento del consiglio comunale, hanno approfittato di una vacatio di alcuni consiglieri di maggioranza che sono entrati in giunta. Io avevo chiesto loro di garantire il numero legale, garbatamente, nel corso dell’ultima conferenza dei capigruppo, quindi oggi rimaniamo basiti. Questo è l’alto senso delle istituzioni che ha l’opposizione”.
IL PATTO CIVICO IN ORDINE SPARSO
Rino Genovese, nel chiedere la verifica del numero legale prima di abbandonare l’Aula, ha preso la parola “a nome del Patto Civico”. In realtà di quella coalizione che lo aveva candidato a sindaco e che pure aveva raccolto circa il 22 per cento delle preferenze al primo turno delle Amministrative di giugno ’24, e che aveva quindi eletto 4 consiglieri comunali, resta ben poco. Il gruppo consiliare di Genovese, si chiama Patto Civico, ma conta solo lui: gli altri consiglieri eletti dalla coalizione sono Giuseppe Giacobbe e Sergio Trezza della lista Moderati e Riformisti (ispirata da Livio Petitto) e Gerardo Melillo della lista Forza Avellino (ispirata dal commissario provinciale di Forza Italia Angelo Antonio D’Agostino). Tutti e tre questa sera non si erano proprio presentati alla seduta del consiglio comunale, assenti anche nella prima parte dedicata alle interrogazioni.