l’evoluzione in sanità annunciata a Mugnano del Cardinale – Corriere dell’Irpinia

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MUGNANO DEL CARDINALE- “La voce della sanità”: questo il tema del convegno che si è svolto oggi. Ha introdotto I lavori Enzo Pecorelli: argomento molto controverso, dalla malasanità alle aggressioni ad operatori sanitari, ma per fortuna non mancano anche episodi positivi.

Alessandro Napolitano medico e sindaco di Mugnano Del Cardinale ha fato un excursus professionale dall’esperienza alla clinica a Baiano, ricordando il medico scomparso Carmine Sommese, al pronto soccorso all’INPS e poi il ritorno a medicina generale come medico di base a Monteforte:  una professione che cambia ed il medico di base dovrà cooperare con il pronto soccorso facendo anche la notte. Un invito alla politica in particolare ad Enzo Alaia, presidente della Commissione sanità regione Campania, a fare di più. È necessario, per Napolitano, sia per la politica che per la sanità organizzarsi in equipe per garantire la salute a tutti. Fulvio Litto,  infermiere al pronto soccorso, ha parlato dell’innovazione data dall’infermiere di famiglia, una figura professionale con la quale si possono evitare problemi al pronto soccorso, con l’infermiere che può cooperare con il medico di base.

Pietro Bianco, neuropsichiatra, ha fatto un excursus fino a diventare primario emerito. Attualmente si occupa di salute mentale da Baiano  ad Ariano ed in Alta Irpinia. Gli operatori vanno formati, ha spiegato Bianco, con varie figure professionali.  Il suo inizio professionale ha coinciso con l’abolizione dei manicomi. Altro aspetto, quella della salute mentale in carcere. La difficoltà è  reperire -ha evidenziato Bianco- medici psichiatri.  Il dipartimento è in grado di individuare il disagio, anche quello infantile. Bianco ha messo in evidenza che durante la pandemia sono aumentati gli attacchi di panico e di ansia. Aspetti per la maggior parte rientrati. Il disagio psichico si può affrontare abbattendo i pregiudizi.

Pellegrino Ferrara, medico,  ha fatto presente che medici in Italia sono pagati meno che  in altri paesi europei. Al pronto soccorso ha spiegato Ferrara ci sono problemi  perché non c’è  il medico di famiglia.  Antonio Sanseverino come infermiere ha lavorato in un Hospice con malati terminali  con  i quali si ha difficoltà a rapportarsi.   Filomeno Caruso  ha espresso parere favorevole per l’infermiere di famiglia. Va quindi rafforzata la medicina territoriale in quanto, specie in Alta Irpinia, ci sono problemi di distanze per raggiungere ospedali e centri sanitari.  Nicola Virtuoso, cardiologo ospedaliero, ha sottolineato che il problema non è la struttura ma il personale: i medici non ci sono perché pagati poco e nessuno accetta di lavorare al pronto soccorso.  Il medico dell’emergenza va incentivato. Poi è toccato a Matteo Vasta che ha  raccontato come la medicina era considerata un opera di beneficenza. La sanità secondo Vasta non può essere un’attività come le altre. Il primo problema grosso è quello delle disfunzioni nella sanità pubblica.  Carlo Iannace  ha puntualizzato sulla necessità di esercitare la professione con entusiasmo. Non tutto è dovuto ma tra  medico e paziente deve esserci un rapporto di reciproco rispetto.  Il lavoro dell’infermiere secondo  Iannace è una figura di notevole supporto.   Enzo Alaia ha elogiato Pietro Bianco che con la sua esperienza ha salvato tante vite  all’epoca del Covid. Dal 2009, ha sottolineato Alaia, la sanità in Campania è andata in commissariamento con una mobilità passiva e pazienti che si sono recati in altre regioni.  Vanno incrementati i medici soprattutto nelle aree interne. Ai concorsi all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi si sono presentati concorrenti di numero inferiore. A Roma la sanità la fanno gli economisti invece deve essere una sanità al servizio del cittadino. Alaia ha sottolineato di aver voluto lo psicologo di famiglia e che adesso è necessaria la figura dell’infermiere di famiglia.

Albino Albano



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