“Chiuderlo è un errore gravissimo. Incomprensibile accanimento verso bambini” – Corriere dell’Irpinia

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«L’Icam di Lauro, in provincia di Avellino, è l’unico Istituto a custodia attenuata per madri detenute presente nel Sud: chiuderlo e trasferire le mamme con i loro figli a Milano o Venezia è non solo un’ulteriore afflizione contro persone che comunque già stanno pagando per i propri errori, ma è un incomprensibile accanimento verso bambini e bambine che non hanno alcuna colpa». Lo afferma Francesca Pascale in una nota diramata dal suo ufficio stampa.

«Ho visitato due volte l’Istituto di Lauro – continua Pascale – insieme al Garante delle persone private della libertà della Campania, Samuele Ciambriello, per portare nel mio piccolo un contributo di solidarietà umana non solo alle mamme detenute, ma soprattutto ai loro figli che purtroppo pagano per le colpe dei genitori. Il posto per i bambini non può essere il carcere, dovrebbe essere vietato. È un tema su cui tutta la politica, senza distinzioni, dovrebbe interrogarsi e agire. Trasferire quei bambini in un’altra struttura, al Nord, comporterebbe l’interruzione anche del percorso scolastico intrapreso con evidenti ripercussioni sul loro benessere psico-fisico e sul loro futuro. Ci si può professare orgogliosamente “donna, madre e cristiana” e poi lasciare che bambini innocenti stiano dietro le sbarre e vengano spostati da una parte all’altra d’Italia come se fossero pacchi?” conclude Pascale.

Sulla chiusura  dell’istituto si esprime anche la senatrice   del Pd Valeria Valente.  «La chiusura dell’ ICAM di Lauro è una scelta grave e sbagliata, anche nelle sue immediate conseguenze, ovvero l’assurdo trasferimento a Venezia delle mamme ospiti e dei loro figli. Una decisione che il Ministero della Giustizia deve chiarire perché è impensabile non ci fosse una soluzione diversa, meno traumatizzante per le madri e soprattutto per i figli. Per questo presenterò un’interrogazione in Senato, come fatto dalla collega Michela Di Biase alla Camera. Chiudere l’unica struttura del Mezzogiorno che consente alle mamme detenute di vivere con i propri bambini in un ambiente diverso dal carcere significa colpire i diritti dei più piccoli e delle donne del Sud.

Che fine ha fatto – si chiede la parlamentarela tutela del principio del superiore interesse dei minori? L’allontanamento poi dai nuclei familiari significa anche colpire il percorso di reinserimento che un paese civile e democratico deve garantire. Stiamo assistendo ad una inaccettabile deriva di accanimento verso le persone più fragili e esposte che la destra pretende di giustificare con un falso e inefficace principio di sicurezza, come accade anche nell’ultimo vergognoso decreto. La cancellazione dell’obbligo di differimento della pena per le detenute incinte e per le madri di bambini sotto un anno, prevista nel provvedimento, è infatti l’ennesima espressione del cattivismo populista di questo Governo».



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