Sindrome del piriforme: cause, sintomi, soluzioni

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Abbiamo muscoli ben visibili, di cui ci preoccupiamo se non sono tonici, torniti, guizzanti, come glutei e bicipiti; e altri, invisibili, profondi, che si palesano solo quando sono contratti, tesi, doloranti. Come il piriforme: è un muscolo che non vediamo, se ne parla relativamente poco ed è nascosto dietro il grande gluteo, all’interno delle pelvi.

Ne abbiamo due, uno a destra e l’altro a sinistra, partono dal sacro e connettono la colonna vertebrale con la rispettiva gamba, in profondità. Sono corti ma forti, con la forma di un ventaglio che si apre verso il femore.

Dolore al piriforme, tra le cause ore seduti e corse in salita

«Il piriforme è un muscolo che si può contrarre tanto, trasmettendo tensione, dolore e limitando i movimenti. Inoltre, può dare fastidio soprattutto se si passano diverse ore seduti, per esempio alla guida o in ufficio», spiega Monica Bianchi, insegnante specializzata di rieducazione motoria e Pilates a Trieste.

Ma si può contrarre anche se hai il bacino posizionato male, passi tante ore in bici o se sei appassionata di corsa in salita e fai allenamenti lunghi e intensi. Contrarlo non è cosi difficile, purtroppo. E poiché tutti i muscoli sono collegati, si genera una reazione a catena.

«Bloccare il piriforme dà tensione alla schiena perché toglie equilibrio al bacino, la base naturale della colonna vertebrale», suggerisce l’esperta. «Così, con una base contratta, è facile che a lungo andare si creino squilibri: per esempio nella zona lombare, a causa della trazione sui quadrati dei lombi, o tra spalle e collo, per i trapezi in tensione», puntualizza Bianchi.

Cos’è la sindrome del piriforme

Ma c’è anche un altro motivo che dovrebbe spingere a prendersi cura di questo muscolo, ed è il rischio di soffrire della sindrome del piriforme (o falsa sciatica), problema caratterizzato da un dolore al centro del gluteo e, in parte, lungo il nervo sciatico: «Si tratta dell’intrappolamento di quest’ultimo, causato da un muscolo piriforme in condizioni di ipertrofia o spasmo», spiega Luca De Martino, fisioterapista e osteopata in provincia di Salerno.

«Questa particolare condizione clinica si riconosce grazie a cinque segnali: dolore al gluteo che peggiora quando si è seduti; sofferenza nella regione posteriore della coscia; male quando il piriforme viene toccato con le dita e movimento ridotto dell’articolazione all’anca», puntualizza l’esperto.

Le cause? Sono legate a debolezza dei glutei, attività ripetute sull’arto interessato, limitazioni nella rotazione interna dell’anca o, come abbiamo già visto, a lavori che obbligano a stare seduti a lungo.

Ha gli stessi sintomi di una lombosciatalgia

I sintomi della sindrome del piriforme sono simili a quelli di una classica lombosciatalgia, l’infiammazione del nervo sciatico: formicolio e dolore dalla zona lombare a scendere, lungo la gamba, nella parte posteriore.

«Fa male con più intensità nella parte del gluteo, che può presentarsi prima del dolore alla gamba. E la tensione, a carico di un lato solo, si aggrava stando seduti», aggiunge Monica Bianchi. Distinguere i sintomi, però, non è facile, perciò è fondamentale l’intervento di un esperto.

L’infiammazione è breve ma occhio alle recidive

«Il trattamento include riposo, sedute di fisioterapia e/o osteopatia per ridurre la compressione del piriforme sulla componente nervosa, training con esercizi specifici per ripristinare l’elasticità muscolare nella zona e riportare mobilità nell’anca», spiega De Martino, che aggiunge: «In parallelo, il medico specialista può consigliare l’uso di antinfiammatori per ottenere un sollievo immediato dal dolore».

L’infiammazione, in genere, dura un paio di giorni e poi tende a scemare. Ma il vero pericolo è che se il problema si ripete più volte, e non viene affrontato, si cronicizzi. Allora, analgesici e antinfiammatori diventano parte della vita di tutti i giorni.

Quindi, occorre giocare d’anticipo, e per questo torna utile sapere che il piriforme partecipa ai movimenti di extrarotazione e abduzione dell’anca. Come, per esempio, quando disegni un cerchio con una gamba o ne spingi una lateralmente, allontanandola dal corpo. «Già eseguire semplicemente questi movimenti aiuta a mantenere il piriforme attivo, soprattutto quando ti sgranchisci le gambe dopo un lungo viaggio in auto o una giornata davanti allo schermo, immobile», continua l’esperta.

Sindrome del piriforme, i trucchi per una notte senza dolore

Attenzione, poi, alla notte che, se soffri di sindrome del piriforme, può essere lunga e faticosa: «Per limitare il fastidio, quando vai a letto tieni le gambe piegate e rimani in appoggio su schiena, glutei e talloni, per qualche minuto prima di dormire: così il muscolo si allunga», suggerisce Mauro Mazziero, personal trainer specializzato in sport di endurance.

«Quindi, sistemati in base alla tua comodità. Se dormi sul fianco, può esserti utile un cuscino, sottile, tra le ginocchia, fondamentale per mantenere il bacino in linea», aggiunge l’esperto. «Un altro consiglio è quello di evitare cuscini molto spessi o di metterne più di uno sotto la testa».

Poi, nel caso dovessi svegliarti di notte in preda al dolore, riprendi la posizione di relax, con le ginocchia piegate, ed eventualmente a terra, su una superficie più rigida rispetto al letto, per avere un maggiore beneficio.

Corri ai ripari con il plank e il mezzo ponte

Il training specifico risulta fondamentale per uscirne. «Per togliere al piriforme un po’ di fatica è molto utile rinforzare i muscoli stabilizzatori del bacino», consiglia Monica Bianchi.

«Quindi, vanno benissimo delle sessioni con il plank, la posizione di tenuta in appoggio su mani e punte dei piedi, con il corpo in allungo. Facendo però attenzione a non andare con il bacino verso il pavimento, perdendo l’allineamento della schiena. Un altro must è la posizione del mezzo ponte: schiena a terra, con le ginocchia piegate, bacino sollevato, spalle e piedi in appoggio», propone la trainer. 

Cos’è il piriforme

Il piriforme è un muscolo fondamentale sia per la stabilizzazione sia per il movimento del cingolo pelvico, la parte dell’articolazione del bacino che connette il tronco alle gambe.

Ha origine dalla faccia anteriore dell’osso sacro e si inserisce sul femore, nello specifico sul grande trocantere; partecipa nei movimenti di abduzione e extrarotazione della gamba, contribuisce alla retroversione del bacino e all’inclinazione laterale del tronco. Quando comprime il nervo sciatico scatena la sindrome del piriforme.

Fai visitare la tua bici

Una sella regolata in modo sbagliato, per esempio troppo bassa, e una pedalata imprecisa, soprattutto se il piede poggia male sul pedale, possono causare tensione al piriforme. Se dopo le pedalate più lunghe, oppure lungo il tuo tragitto casa-lavoro, avverti una contrattura o la “chiusura” dei movimenti dell’anca, affidati a un tecnico per la regolazione della bicicletta.

«Il Bike-fit è un lavoro di sistemazione e ottimizzazione della posizione in sella e permette non solo di evitare problemi posturali e dolori muscolari o articolari, ma anche di migliorare le performance», commenta il trainer Mauro Mazziero. «Viene suggerito quando si acquista una bici nuova, ma anche dopo stop prolungati, al rientro da un infortunio o dopo un cambiamento importante di peso», aggiunge l’esperto. Uno strumento in più per contrastare i rischi e preservare il benessere del tuo piriforme.

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