di Laura Della Pasqua
1. Il viso si è svuotato. I filler di acido ialuronico sono indicati?
2. Da qualche tempo devo fare continuamente pipì. È normale?
3. Ho iniziato ad avvertire prurito in varie zone del corpo. Cosa fare?
1. Il viso si è svuotato. I filler di acido ialuronico sono indicati?
L’uso dei filler a base di acido ialuronico in area perioculare, per dare una “ventata di giovinezza” allo sguardo è una procedura che si è molto diffusa in quanto non è invasivo, apporta benefici estetici rapidi ed è indolore. Tuttavia non è privo di rischi. Questi sono più elevati proprio nell’età in cui tali trattamenti sono più frequenti. Con la menopausa, il calo degli estrogeni tende a far perdere tonicità alla pelle, a svuotarla del collagene che dà turgore al viso, si riduce l’elasticità della cute. Il ridotto supporto muscolare e la redistribuzione del tessuto adiposo favoriscono edemi sotto gli occhi, che contribuiscono a determinare un viso gonfio. Tali edemi possono manifestarsi anche molto tempo dopo il trattamento con filler come piccole sacche sotto gli occhi.
Un utilizzo improprio o eccessivo di filler può determinare complicanze, quali la migrazione del filler, cioè la sua diffusione in un’area diversa da quella dell’intervento iniettivo, e la formazione di un granuloma da corpo estraneo. Studi recenti hanno dimostrato che le infiltrazioni a base di acido ialuronico possono persistere per anni, rispetto alla durata precedentemente presunta di 3-12 mesi, col rischio quindi che iniezioni troppo frequenti possano provocare gonfiori indesiderati e formazione di granulomi.
L’insieme delle alterazioni indotte da un trattamento iniettivo a base di acido ialuronico includono: affossamenti del tessuto facciale, edemi, noduli visibili, effetto Tyndall, che consiste in un’alterazione cromatica bluastra della pelle causata dalla diffusione della luce e si determina quando l’acido ialuronico viene iniettato troppo superficialmente.
I pazienti che hanno una buona elasticità della cute e che presentano perdite di volume da tenui a moderate sono quelli che in genere ottengono i migliori risultati rispetto a quelli con più di 1 cm di pelle in eccesso. Ma proprio chi ha perso elasticità nella pelle e hanno perdite di volume sul viso si rivolgo con maggiore frequenza a questi trattamenti. Pertanto la scelta del medico è essenziale. Quando si manifesta l’edema, si ricorre alla ialuronidasi che dovrebbe “sciogliere” il gonfiore ma anche questa non è esente da rischi. Un uso scorretto può peggiorare la situazione con l’insorgenza di affossamenti e perdite di volume del tessuto facciale, depigmentazione e perdita di elasticità della cute perioculare.
2. Da qualche tempo devo fare continuamente pipì. È normale?
Quando cessa la produzione di estrogeni con la menopausa si può andare incontro a quella che vien definita la sindrome genitourinaria. Nella vagina esistono dei recettori estrogenici che stimolati dagli estrogeni prodotti dalle ovaie conferiscono un buon trofismo durante l’età fertile. Ma con la menopausa e il venire meno di questi ormoni si hanno delle modificazioni istologiche e di conseguenza funzionali.
Il volume delle piccole e grandi labbra si riduce e diventano meno elastiche e vascolarizzate. Le mucose all’ingresso della vagina perdono il colore roseo e diventano biancastre. Anche la vagina cambia, diminuisce di dimensioni, perde la sua rugosità ed è meno lubrificata. Cambia anche l’acidità vaginale e diminuisce la presenza di lattobacilli. L’uretra presenta cambiamenti simili alla vagina: diminuisce la lunghezza e l’elasticità ed è meno vascolarizzata.
Le conseguenze sono un senso di fastidio durante la minzione, anche con bruciore e maggiore frequenza del desiderio di urinare di giorno e di notte che può degenerare in incontinenza. A questo si aggiunge la fragilità dei tessuti con il rischio di sanguinamenti e di colonizzazione di batteri.
Le terapie più efficaci sono quelle estrogeniche con ovuli, gel e creme da applicare localmente ma ultimamente sono praticati anche trattamenti con laser e radiofrequenza o la somministrazione di prodotti locali rigenerativi a base di acido ialuronico.
3. Ho iniziato ad avvertire prurito in varie zone del corpo. Cosa fare?
Un forma importante e frequente del prurito è quella senile. Con il passare degli anni e quindi, per le donne, con la perdita degli estrogeni, la pelle diventa più secca e disidratata. Le ghiandole sudoripare, quelle sebacee e i peli tendono a diminuire con l’effetto di un assottigliamento della pelle. Di qui la sensazione di una pelle più asciutta e secca, e la frequenza del prurito. Il fisiologico cambiamento della cute può essere aggravato da condizioni patologiche come l’insufficienza renale, il diabete o l’assunzione di farmaci quali derivati della vitamina A (retinoidi orali) o alcuni antipertensivi.
Le cure? Innanzitutto osservare una corretta igiene con l’uso di detergenti delicati, o olii da bagno. Poi creme emollienti e idratanti da applicare soprattutto dopo la doccia che non dovrebbe mai essere bollente (anche questo secca la pelle). Infine, bere molta acqua ed evitare cibi troppo salati.
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