Ospite del podcast di Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, il tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti ha raccontato un aneddoto risalente agli anni in cui l’Avellino militava in Serie A, facendo una distinzione su ciò che accade in campo oggi, con telecamere, Var e prova televisiva, e ciò che accadeva un tempo.
Il ricordo di Ancelotti di Avellino-Roma del 1981
“Adesso devi stare più attento, prima succedeva di tutto – ha esordito Ancelotti -. C’era una crema urticante, la Sifcamina. Te la spalmavi nelle mani e quando c’era un calcio d’angolo la strofinavi negli occhi dell’avversario. Che per 10 minuti non vedeva quasi più niente“.
Quindi l’aneddoto legato ad Avellino-Roma del 1981, terminata 1-1 con la punizione di Venturini che salvò i lupi e regalò lo Scudetto alla Juventus a discapito dei giallorossi: “Era una delle prime partite che giocavo. Ultima di campionato, loro si dovevano salvare, noi eravamo in lotta per lo Scudetto. Al primo pallone giocato, su un cross di Bruno Conti dalla destra mi arriva un pugno dritto in faccia. Avevo il naso tutto storto. Mi sento toccare sulla spalla, pensavo fosse il medico sociale della Roma, invece era un giocatore dell’Avellino che mi fa: ‘Oggi non ti conviene venire dentro l’area’. Avevo vent’anni, gli dissi di non preoccuparsi, che non lo avrei fatto”.