Il coraggio di avere coraggio – Corriere dell’Irpinia

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Il Direttore risponde alla lettere di Aldo De Francesco, presente nel numero in edicola di questa settimana.

Caro amico,

Ti ringrazio per la lettera che mi hai inviato e capisco anche che è la testimonianza di una forte solidarietà, maturata soprattutto nel nostro grande Mattino.

Come me, immagino che anche tu sia affetto da irpinitudine e che questo sentimento ti abbia spinto a scrivermi. Colgo l’occasione per tornare ancora una volta sulla questione.

A me sembra che, nonostante il nostro Corriere, testata che ha superato il secolo, da mesi stia denunciando un’illegalità diffusa sul territorio, le istituzioni che dovrebbero impegnarsi per combatterla non mostrino, fatta qualche rara eccezione – e mi riferisco al Procuratore della Repubblica, Domenico Airoma – il coraggio di avere coraggio.

Ed è sconcertante che, nonostante vi siano provvedimenti da parte della Commissione Antimafia, a cui più volte abbiamo fatto cenno, non ci sia nessuna risposta.

Ma vi è di più. Avellino è cambiata. Non è più quella dei piccoli artigiani e dei commercianti, della pulsante Piazza del Popolo. Si è trasformata in una città di palazzinari, di speculatori edilizi senza freni, che stanno distruggendo quel poco di verde che avremmo voluto conservare per i nostri nipoti.

Sì, c’è la camorra. L’hanno importata le imprese Che con il cemento fanno parte dei comitati di affari. Anche le istituzioni comunali, che credevamo indenni dal malaffare, sono cadute così in basso da non crederci. L’altro giorno, le opposizioni consiliari di Avellino, democraticamente elette, hanno chiesto di istituire una commissione per la legalità: nell’aula consiliare si è assistito ad uno scadimento morale senza limiti. La maggioranza, espressione dell’ex sindaco coinvolto nell’inchiesta “Dolce Vita”, ha detto di no alla istituzione della Commissione. E’ successo tutto tra lo sgomento dei parlamentari irpini seduti in prima fila, tra cui il vice presidente della commissione antimafia, Michele Gubitosa. Anche loro hanno avuto il coraggio di non aver coraggio.

Poi, la protesta si è incamminata verso il santuario del governo locale, la Prefettura di Avellino, dove abbiamo purtroppo dovuto registrare l’assenza del Prefetto, sostituito egregiamente dal vice, Rosanna Gamerra. Anche stavolta una dimostrazione della mancanza del coraggio di avere coraggio. Risuonano allora ancora più significative le parole pronunciate l’altro giorno dal Procuratore Airoma che ha messo in guardia istituzioni e cittadini contro il pericolo di una omertà diffusa, paventando il rischio che l’Irpinia possa diventare “terra dei ciechi”, una terra abitata da una comunità colpevolmente distratta e perché no, a questo punto, complice del malaffare.

Noi continueremo a denunciare, aprendo ancora di più gli occhi, guardando con attenzione ciò che accade intorno a noi, cercando di portare alla luce anche ciò che non si vede. Per farlo ci vuole coraggio, il coraggio di avere coraggio.



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