è braccio di ferro tra azienda e sindacato – Corriere dell’Irpinia

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Salta il vertice in Confindustria, è braccio di ferro alla Denso tra azienda e sindacato. “Considerata la dichiarazione di sciopero annunciata prima di ascoltare le ragioni dell’aziena,. ed ancor prima dell’assemblea con i lavoratori, si comunica che l’incontro programmato per l’11 marzo presso la sede di Confindustria Avellino tra l’Azienda, la RSU e le OO.SS è rinviato a data da destinarsi”. In una nota di Confindustria si precisa che la decisione “fermo restando la disponibilità dell’Azienda al confronto ed alla normale e corretta dialettica sindacale, derivano dalla consapevolezza che allo stato attuale non sussistono le condizioni perché il programmato incontro possa svolgersi in un clima sereno e costruttivo”.

“L’azienda – continua la nota di Confindustria – auspica pertanto che si possano creare le condizioni per affrontare le complesse e difficili problematiche che investono il mondo dell’automotive con la giusta consapevolezza, al fine di tutelare tutti i lavoratori e l’intero complesso aziendale. La pur legittima salvaguardia di posizioni individuali, peraltro all’attenzione della Magistratura, non può essere utilizzata in maniera esasperata e strumentale per creare un clima di tensione che in questo particolare momento di difficoltà – conclude la nota – rischia di compromettere il futuro stesso dello stabilimento”.

Nessuna intenzione, da parte del sindacato, di fare marcia indietro. Lo sciopero di otto ore Mercoledì 12 Marzo è stato già confermato e, davanti ai cancelli di Pianodardine, si prevede alta tensione. Alle 10 è prevista una manifestazione: “Basta licenziamenti” è il grido di battaglia del sindacato. “Alla Denso di Avellino – incalzano Fiom e Uilm – è stato ingiustamente licenziato un rappresentante sindacale. La Denso risponde in questo modo alle critiche mosse da parte della Fiom e della Uilm in merito ad una scellerata gestione che anche a mezzo stampa è stata denunciata. É un attacco a quei sindacati liberi che provano senza timori a difendere i lavoratori e le lavoratrici. La Denso di oggi è la brutta copia di quello che era, sta calpestando tutti quei valori che in passato la contraddistinguevano come un modello ed un riferimento industriale da prendere come esempio nella nostra provincia”.

Questa è la punta dell’iceberg di un rapporto ormai compromesso da tempo. Il sindacato, e in particolare le segreterie di Fiom e Uilm, criticano da tempo le scelte dell’azienda in riferimento all’organizzazione del lavoro in fabbrica. Nello stabilimento specializzato nella produzione di climatizzatori e componentistica per auto, sono stati infatti quantificati circa 240 esuberi, sulle complessive 830 unità impiegate, che hanno aperto le porte, con l’obiettivo di evitare tagli e licenziamenti, ad un massiccio ricorso ai contratti di solidarietà. Una decisione legata alle difficoltà che vivono tutti gli stabilimenti Stellantis del Sud e, in particolare, Melfi, Pomigliano, Cassino e Atessa, tra i principali destinatari della produzione Denso.



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