Cercando la politica nel cimitero dei partiti – Corriere dell’Irpinia

0
5



Di Gianni Festa

Non è nostalgia. Neanche rimpianto. Più cerco di interpretare il presente e più il pensiero corre alla nobiltà della politica di un tempo. Alla classe dirigente e ai problemi che essa ha tentato di risolvere, pur non riuscendoci sempre. Che cosa è oggi la politica? Una specie di sabbia mobile in cui chi ci finisce dentro difficilmente riesce ad uscirne. Viviamo un tempo in cui il trumpismo sta infettando tutti. Neocapitalismo, potere alle parole, manie di grandezza rendono inquieto il presente, mentre sul futuro non c’è certezza. La politica ha bisogno di esprimersi attraverso i partiti, ma se questi sono un cimitero tutto diventa più difficile. I partiti, quindi, sono il luogo dei morti, talvolta della corruzione mai estinta, pur dopo tangentopoli, con piccoli uomini che balbettano e, rievocando il pensiero dorsiano, sono niente altro che riferimento di un clientelismo becero e di un vergognoso trasformismo. Morta la stagione dell’autonomia dei sindaci oggi gli amministratori sono spesso appartenenti interessati. Alcuni di loro fanno parte di una specie di gregge al seguito di capibastone faccendieri e trasformisti, vissuti nell’ombra, nelle terze file e assurti, senza dignità, al vertice dei poteri. Che qui si chiamano governatore della Regione, papocchio al Comune capoluogo, enti di servizio e così via. Politica fatta di tradimenti consumati con spietatezza, leggi Petracca-De Mita; di trasformismo, dal centrodestra alla lista civica, al centrosinistra, leggi Petitto-Festa; o di mutismo imbarazzante come nel caso di D’Amelio-Alaia. Denunce che hanno valore nel dibattito politico e mai personale.

E poi ci sono i comitati di affari, quelli che sono immersi nella più profonda illegalità, che hanno messo le mani sulla città, che speculano, alleati della camorra, su tutto ciò che è ambiente e non solo, dall’uso distorto delle cave alla qualità del cemento, ai permessi ottenuti con la complicità di amministratori, come nel caso di licenze edilizie concesse in modo anomalo. Persone che possono tutto perché, come nel caso delle tre scimmiette, chi dovrebbe essere nella legalità spesso non vede e non sente, e se c’era non sa. Questo è il clima omertoso che un maestro del diritto come il procuratore della Repubblica, Domenico Airoma, con stile diverso dal sottoscritto, ma decisamente più efficace, sta denunciando, facendo prendere coscienza soprattutto ai giovani nelle scuole. La politica che blatera, i partiti vissuti come clan, le tre scimmiette e i comitati di affari sono i migliori alleati dell’illegalità, anzi ne sono gli sponsor più audaci. Se questo è, allora si spiega anche il rifiuto della politica da parte di molti che disertano le urne e danno vita a benemerite associazioni e al volontariato che finisce per essere un nobile rifugio. In attesa che chi sa apra la mente e il cuore alla buona novella del cambiamento di questa realtà non certo metropoli ma piccola e nobile per i suoi trascorsi, e si impegni per l’affermarsi di una società migliore e ispirata al bene comune.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here