Ecomafia, la Campania maglia nera: il business dei rifiuti tra clan e imprenditori collusi. Avellino seconda dopo Napoli: + 38% in un anno

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Sono 117.919 illeciti ambientali, pari al 15% del totale nazionale: Un reato ogni 2 ore. Sono le ecomafie in Campania. Dal 1997 al 2023. Sono i numeri di Legambiente a trent’anni dal primo Rapporto Ecomafia che si è svolta oggi a Napoli, presso la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli.

Sono 35.487 i reati ambientali accertati nel Paese nel 2023, +15,6% rispetto al 2022. Aumenta il numero delle persone denunciate (34.481, +30,6% rispetto al 2022), quello degli arresti (319, +43%) e dei sequestri (7.152, +19%).

13.008 i reati nel ciclo del cemento (+6,5%), dalle cave abusive alle case illegali, che rappresentano il 36,7% di tutti quelli contro l’ambiente; 9.309 i reati nel ciclo dei rifiuti (+66,1%), una crescita dovuta anche ai maggiori controlli effettuati nel 2023 (+60,8%). Cresce sia il numero delle persone denunciate (10.708, +75,9%) e soprattutto di quelle arrestate, ben 247, pari al +162,7%.

In CAMPANIA 4.952 reati accertati nel 2023, prima regione in Italia (14% del totale nazionale), in aumento del +23,2%. Napoli è la prima provincia italiana, seguita da Avellino. 4.643 persone denunciate, con una crescita del +38,2%; 49 ordinanze di custodia cautelare (erano state 12 nel 2023), prima regione ex aequo con la Lombardia; 1.241 sequestri, con un incremento rispetto al 2022 del +24,7%.

I dati degli ultimi 30 anni

98.587 persone denunciate, 33.960 sequestri effettuati: la Campania è prima in classifica, subito dopo la Calabria con 84.472 illeciti, la Sicilia con 82.290 e la Puglia con 73.773. In queste quattro regioni caratterizzate dalla presenza mafiosa si concentra il 45,7% dei reati accertati in tutta Italia.

Imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi con circa 230 i clan attivi. Operano in tutte le filiere: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.

Nello specifico, in Campania, a livello provinciale dal 2009 al 2023, Napoli guida la classifica per il numero dei reati ambientali con 23.979 illeciti penali, 24.544 persone denunciate, 309 arrestati e 11.122 sequestri.

Seguono Salerno con 16.814 persone denunciate, 100 arresti e 3.180 sequestri.

La provincia di Avellino con 9.844 reati, 7500 persone denunciate, 14 arresti e 1182 sequestri.

Caserta, a quota 120, è al secondo posto per numero di ordinanze di custodia cautelare.

La Campania è maglia nera sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti: 22.400 reati, 21.635 persone denunciate e arrestate con 10.252 sequestri effettuati seguita da Puglia (14.516), Calabria (10.810) e Lazio (9.989).

Sempre in merito ai rifiuti illegali in Campania si registrano: 87 le inchieste (pari al 13,9% del totale nazionale) sviluppate dalla procure della regione (dall’inchiesta Ecoservice di giugno 2002 a Gatto Silvestro del 30 dicembre 2024), con 594 ordinanze di custodia cautelare (16,4% del totale nazionale), 844 persone denunciate (7,7%), 246 aziende coinvolte (14,2%); 8.850.930 le tonnellate di rifiuti sequestrate, sulla base dei dati disponibili, pari al 14,5% del totale nazionale; sono inoltre 80 le inchieste avviate in altre regioni che hanno interessato la Campania, per un totale di 167 (26,7%).



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