“Le vogliono azzerare, procedura illegittima”. Si torna dal prefetto – Corriere dell’Irpinia

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Volendo, a fatica, tirare le somme del burrascoso consiglio comunale di questa sera si è capito che la maggioranza della sindaca di Avellino Laura Nargi viaggia a vele spiegate verso l’obiettivo di “azzerare” le sette commissioni consiliari permanenti. Nonostante le mille proteste delle opposizioni (Patto Civico compreso), ha approvato la modifica che cambia di nuovo, a distanza di pochi mesi, i criteri della loro composizione: i componenti saranno 5 in tutte le Commissioni e il rapporto di forza sarà di 4 componenti per la maggioranza e 1 per l’opposizione. “Sembra essere in corso – ha dichiarato il consigliere Pd Luca Cipriano a margine dell’Assise – un tentativo di azzerare le Commissioni Consiliari seguendo una procedura che, a giudizio delle opposizioni, appare del tutto illegittima”.

L’ASSIST INVOLONTARIO DEL PRESIDENTE MAGGIO: “ORA ENTRO DUE SETTIMANE RIPORTATEMI L’ELENCO DEI NUOVI COMPONENTI… ANZI NO”

A tradire l’obiettivo finale della maggioranza è stato, involontariamente, il presidente dell’Assise Ugo Maggio, che dopo la votazione sulla modifica del regolamento (approvata con 20 voti favorevoli e 12 contrari), ha iniziato a chiedere ai consiglieri di minoranza di ripresentare, entro le prossime due settimane, la lista dei nomi da far rientrare nelle ‘nuove’ commissioni. Una richiesta che però non ha fatto in tempo a formulare per intero, perché è stato bloccato dalla segretaria generale del Comune, Maria Luisa Dovetto, che gli ha spiegato che non era quello il momento di ricomporre le commissioni, ma che al momento era stato solo modificato il regolamento… “Allora è vero – hanno iniziato a protestare dai banchi della minoranza, su tutti il consigliere dem Ettore Iacovacci, il presidente ha dichiarato che abbiamo azzerato le commissioni! Dice che vuole le nuove nomine…”. Bagarre. Alla fine Maggio ha corretto il tiro: “Va bene, allora ne parliamo domani in conferenza dei capigruppo”.

LA NARGI A RINO GENOVESE: SI PROFESSA DI MAGGIORANZA  MA SI COMPORTA DA OPPOSIZIONE

Le motivazioni con le quali la maggioranza ha giustificato questa modifica del regolamento sono state illustrate prima dal capogruppo di Davvero, Elia De Simone, che ha letto un documento sottoscritto dai consiglieri dell’intera coalizione Nargi (e quindi anche di Viva la Libertà e di Siamo Avellino) e poi anche dalla sindaca Nargi: in pratica il nuovo regolamento viene varato per tener conto del mutato atteggiamento dei quattro consiglieri del Patto Civico: “A partire da quello di Rino Genovese – ha detto la sindaca – a cui chiedo pubblicamente di esplicitare da che parte vuole stare, visto che si comporta più come consigliere di opposizione che di maggioranza, e sta mettendo in difficoltà tutta l’amministrazione, La città vuole sapere da che parte sta. Queste modifiche le abbiamo formulate proprio perché c’è chi si professa di maggioranza ma poi nei fatti non lo è”. La proposta di modifica, ha poi spiegato Nargi, erano state inviate anche alla Commissione Trasparenza “ma non è stata neanche valutata” e quindi si è arrivati a portare la delibera direttamente al voto dell’Assise.

IL PATTO CIVICO: SIAMO ANCORA IN MAGGIORANZA

Tutti i consiglieri di minoranza che hanno preso la parola (lo stesso Rino Genovese, Gerardo Melillo, Giuseppe Giacobbe, Antonio Gengaro, Nicola Giordano, Enza Ambrosone, Antonio Aquino, Amalio Santoro, Antonio Bellizzi e Luca Cipriano) hanno tentato di strappare almeno un rinvio, rivolgendo accorati appelli ai consiglieri di maggioranza affinché ritirassero la proposta. Hanno per esempio contestato le motivazioni alla base della modifica, e cioé che non c’è nessun mutamento degli equilibri dell’Assise, visto che tecnicamente i quattro consiglieri del Patto Civico hanno votato le linee programmatiche di Nargi illustrate ad inizio mandato, e quindi sono da considerarsi di maggioranza oggi come allora. Nessuno di loro ha infatti dichiarato pubblicamente di voler passare all’opposizione, nemmeno Genovese, anzi: sia Melillo che Giacobbe hanno ribadito di essere ancora consiglieri di maggioranza.

SI TORNA DAL PREFETTO

“Prendo atto – ha detto Gengaro – che la stessa maggioranza che ha detto no all’istituzione della Commissione speciale Legalità, oggi compie una frattura istituzionale tra sé e il resto del consiglio comunale che sarà difficilmente sanabile… L’articolo 10 del regolamento stabilisce che quando inizia la stagione amministrativa, le commissioni restano in carica per tutta la durata del consiglio, vengono rinnovate solo quando la richiedono i due terzi dell’Assise”. In pratica ci vorrebbero 22 voti per chiedere un azzeramento, “mentre invece questa sera la modifica dell’assetto delle commissioni viene fatto solo da una parte del consiglio, cioé da soli tre capigruppo di maggioranza, con una decisione che tra l’altro disattende le modifiche decise a inizio consiliatura da tutti i capigruppo insieme”. Ma di motivi che renderebbe illegittima questa modifica ne sono stati elencati nel corso della serata diversi altri: tutti andranno a comporre un nuovo dossier che i consiglieri del campolargo del centrosinistra hanno già annunciato di voler presentare al prefetto di Avellino, che li ha già ricevuti il 4 marzo scorso.

IL SIPARIETTO FINALE SULLE NOMINE ACS: SULLE REPLICHE ALLA SINDACA NARGI, LA MAGGIORANZA FA CADERE IL NUMERO LEGALE

Dopo i primi due punti all’ordine del giorno (la surroga dei sette componenti delle commisioni, entrati al posto dei consiglieri diventati assessori; e la modifica al regolamento) si è passati all’ultimo punto, e cioé la comunicazione ufficiale della sindaca Nargi sul nuovo amministratore unico di Acs, Pasquale Penza e del revisore unico Francesco De Blasi. A queste comunicazioni avrebbero voluto replicare i consiglieri di minoranza, ma è scattata la tagliola del numero legale: all’improvviso, come se fosse arrivato un ordine collettivo ‘esterno’, tutti i consiglieri di maggioranza hanno imbracciato il cappotto e hanno abbandonato l’aula, lasciando alla sola consigliera di Siamo Avellino Olimpia Rusolo il compito di interpellare il presidente Maggio con la fatidica frase “chiedo la verifica del numero legale”. Coro di proteste dall’opposizione, anche perché la verifica era stata chiesta mentre uno di loro aveva già iniziato il proprio intervento. E non solo: durante l’appello fatto dalla segretaria Dovetto, i consiglieri di opposizione, in coro, rispondevano polemicamente “assente”, o “fuggito”. Una sottolineatura non gradita dalla sindaca, che ai giornalisti ha voluto dichiarare a caldo: “Ascoltare i consiglieri di opposizione hanno scimmiottato e preso in giro i consiglieri di maggioranza che nel pieno delle loro facoltà di abbandonare l’Aula. E’ un diritto della maggioranza. Utilizzare e scimmiottare con parole come ‘fuggito’ o ‘a mano armata’ io lo trovo il punto più basso a cui siamo arrivati”.



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