un grido di cambiamento che arriva anche da Avellino. Verità e giustizia per tutte le storie dimenticate – Corriere dell’Irpinia

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Dal Convitto Colletta al liceo Virgilio, dal liceo scientifico Mancini al liceo di Atripalda, dal carcere di Bellizzi all’IC Giovanni XXIII di San Potito, dall’IC Margherita da Vinci al liceo De Caprariis di Atripalda fino all’Ic di Serino. Sono alcune delle scuole in cui sono risuonati questa mattina i nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno promossa da Libera. Nomi che parlano di uomini e donne che hanno pagato a duro prezzo il loro coraggio, il loro no deciso a qualsiasi forme di compromesso. A Pratola Serra, il Presidio “Pasquale Campanello” ha voluto celebrare il 21 marzo con i bambini dell’I.C. Pratola Serra, con lo spettacolo teatrale tratto da “La classe dei banchi vuoti”.

Al Convitto Colletta è stato Davide Perrotta, Referente dell’Associazione “Libera”, a sottolineare il valore forte di cui si carica la giornata, in occasione dei 30 anni di LIbera, nata dalla volontà fare memoria, di portare avanti il percorso in difesa dei valori di libertà e giustizia, di essere al fianco dei familiari delle vittime, perchè non siano lasciati soli. “Testimoniare è doveroso perchè è l’unico modo per smuovere le acque. Perchè Trapani che oggi ospita la manifestazione nazionale, Roma, Napoli, Milano e Avellino non siano mai più scenario di morti dovute ad un sistema marcio, criminale che della vita si fa beffa e non conosce dignità e giustizia. Trapani oggi grida “Noi ci siamo, non dimentichiamo”. Trapani oggi rappresenta l’Italia al fianco dei familiari delle vittime, l’Italia che si vuole cambiata, diversa e più giusta. E ci fa piacere che anche Avellino questo grido di cambiamento riesca a venir fuori con forza. A partire dai ragazzi e dalle ragazze con cui abbiamo lavorato durante l’anno. Loro sono il futuro ma anche il presente del Paese. Hanno letto le storie di Antonio Ammaturo, Nunziante Scibelli, Pasquale Campanello e tante altre, se le sono raccontate, le hanno condivise, si sono commossi, si sono indignati. E oggi hanno risposto all’appello. Il nostro ringraziamento va a tutti i docenti, i dirigenti scolastici, il personale e soprattutto alle ragazze e ai ragazzi che hanno voluto questi momenti”..

Sono stati quindi gli studenti del Convitto a porre l’accento sulla scelta di pronunciare quei nomi davanti all’albero secolare della magnolia, simbolo di perseveranza e di forza interiore, perchè quei nomi risuonino nella memoria di tutti”. Al liceo Virgilio è stato il presidente provinciale Anpi Giovanni Capobianco a lanciare un messaggio forte perchè nessuno mai abbassi la guardia e si faccia custode dei valori di libertà e democrazia. “Qualsiasi forma di oppressione e prevaricazione  va sempre contrastata” ha sottolineato con forza la dirigente scolastica Lucia Forino. Un messaggio ribadito dalla dirigente dell’Ambito Territoriale di Avellino Fiorella Pagliuca “Veri protagonisti sono stati gli studenti che hanno ricostruito i principi fondativi su cui è costruita la nostra Repubblica. Abbiamo ascoltato dalla loro voce l’importanza dell’impegno quotidiano”. All’IC Giovanni XXIII di San Potito gli studenti si sono collegati con la manifestazione nazionale di Trapani, prestando i loro occhi a bambini e ragazzi vittime di mafie.  Una riflessione proseguita al liceo Colletta, al liceo Mancini, al liceo De Caprariis con testimonianze, striscioni, concerti, perchè i nomi delle vittime letti nel corso dei momenti di riflessione organizzati delle scuole diventassero monito per il futuro, consapevolezza della necessità di fare ogni giorno la propria parte per combattere un sistema che finisce per minacciare tutti. Soddisfatta la professoressa Manuela Muscetta del coordinamento docenti Libera Avellino “Abbiamo piantato semi di memoria che diventeranno frutto di impegno. Un momento di condivisione che arriva a conclusione di laboratori e seminari portati avanti dagli attivisti di Libera nelle scuole di Avellino e della provincia. Un traguardo importante da cui ripartire per continuare a lavorare facendo rete”.



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